28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Ankara respinge la risoluzione sulla commemorazione genocidio armeno

La Turchia contro l'UE

«Esempio senza precedenti di incoerenza in ogni suo aspetto»: queste, le parole del ministro degli Esteri turco a proposito della decisione del Parlamento europeo di approvare la risoluzione sulla commemorazione del genocidio armeno. Per Ankara, l'europarlamento avrebbe oltrepassato le sue competenze, ostacolando le relazioni Turchia-Europa.

ANKARA (askanews) - Con la risoluzione con cui commemora il centenario del genocidio degli armeni a opera dell'impero ottomano, il Parlamento europeo «ripete un errore già commesso in passato» e questo testo, «esempio senza precedenti di incoerenza in ogni suo aspetto», viene «respinto» dal governo della Turchia. Lo ha affermato con una nota il ministero degli Esteri di Ankara.

Ankara: il Parlamento europeo frappone ostacoli nelle relazioni Turchia-Ue
«Il Parlamento europeo, famoso per frapporre ostacoli allo sviluppo delle relazioni Turchia-Ue, ancora una volta ha aspirato a riscrivere la storia riguardo i fatti del 1915, come ha provato a fare precedentemente», ha scritto il ministero degli Esteri a proposito del genocidio nella sua nota, «Questa aspirazione ha portato a un assurdo testo di risoluzione datato 15 aprile 2015 che ripete letteralmente i cliché anti-turchi della propaganda armena».

Il Parlamento europeo ha oltrepassato le sue competenze
«Con questa risoluzione, il parlamento europeo ha ripetuto esattamente l'errore che ha commesso in passato, in modo incompatbile con il diritto internazionale e oltrepassando le sue competenze», ha aggiunto Ankara, «Non prendiamo seriamente quanti hanno adottato questa risoluzione mutilando storia e diritto. La partecipazione di cittadini Ue con un tasso del 42 per cento alle elezioni del 2014 già porta implicito il ruolo che questo Parlamento occupa nella cultura politica dell'Ue»«Respingiamo questo testo», ha rincarato la dose il ministero degli Esteri turco, «che è un esempio senza precedenti di incoerenza in tutti i suoi aspetti, parola per parola, della sovra menzionata istituzione».