30 aprile 2024
Aggiornato 00:30
A Parigi riunione di guerra

Putin: contro l'Isis, ma con Assad

Nella capitale francese di parlerà di come fermare il terrorismo dello Stato Islamico, ma anche di come risolvere la crisi ucraina dove la tregua continua ad essere violata nei territori contesi. Intanto il dollaro vola sul rublo.

MOSCA - Vladimir Putin ha fatto sentire la sua voce alla conferenza convocata d'urgenza a Parigi da 20 paesi attraverso le parole pronunciate dal suo ministro degli esteri Sergei Lavrov, che per l'occasione è tornato a sedersi intorno allo stesso tavolo con il segretario di Stato americano John Kerry.

Le condizioni di Mosca
Lavrov ha posto comunque delle condizioni molto precise: ha affermato che la Russia è disposta a marciare contro l'Isis al fianco dell'Occidente, ma non ha alcuna intenzione di abbandonare Assad. Inoltre Mosca, pur lasciando trapelare che sta valutando la proposta avanzata dalla Francia di agire tempestivamente contro l'Isis, dopo le ultime dichiarazione di Obama ha precisato che considererà come aggressione qualsiasi iniziativa non approvata dall'ONU.
A partecipare alla tavola rotonda di Parigi, oltre ai "cinque" membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, i rappresentanti dell'Iraq e dei Paesi confinanti, un certo numero di altri Paesi della regione, così come le Nazioni Unite e della Lega Araba. Lavrov dunque vedrà anche il Segretario di Stato americano John Kerry, più volte suo interlocutore diretto, a partire dalla crisi siriana, arrivando al tesissimo confronto sul conflitto in Ucraina.

Hollande: «salvare la Siria con tutti i mezzi»
Il presidente francese Francois Hollande, in apertura della conferrenza internazionale sulla sicurezza in Iraq, ha lanciato un appello a sostenere «con tutti i mezzi» le forze di opposizione democratica in Siria.
«Il caos fa il gioco dei terroristi. Bisogna sostenere coloro che possono negoziare e fare i compromessi necessari per preservare il futuro della Siria. E queste sono, secondo la Francia, le forze dell'opposizione democratica. Queste devono essere appoggiate con tutti i mezzi», ha detto Hollande.

La Russia torna fra i grandi dell'Occidente
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov partecipa alla Conferenza sulla sicurezza in Iraq, che si tiene oggi a Parigi su iniziativa francese e a cui partecipano anche gli Stati Uniti: in tutto 20 Paesi riuniti per trovare una strategia comune nella lotta all'offensiva jihadista e all'avanzata dell'Isis sul territorio iracheno. E con Lavrov la Russia rientra nel "giro dei grandi" e torna a sedere a una conferenza di respiro internazionale, dopo il lungo intervallo dovuto alla crisi ucraina. Pur rimanendo una voce fuori dal coro, fa notare la stampa russa, a fronte del gruppo di Paesi occidentali disposti ad affiancare gli Usa nella guerra contro lo Stato islamico: perché Mosca, come l'Iran, appoggia la lotta contro i jihadisti, ma resta vicina alla Siria.

Un dialogo che tocca Siria e Ucraina
Da Ovest il messaggio è chiaro. E lo è diventato ancora di più dopo l'ultima barbara esecuzione registrata in un video: quella del cittadino britannico David Haines, un operatore umanitario, decapitato come i due giornalisti americani, James Foley e Steven J. Sotloff. Barack Obama ha già dichiarato guerra allo Stato Islamico. David Cameron ieri ha espresso tutto l'orrore della nazione che rappresenta, mentre il califfo Al-Baghdadi fa sapere che lui non si lascia intimidire. L'Isis combatte anche in Siria contro le forze governative. Un quadro molto allarmante, ma che potrebbe contribuire ad allentare gli attriti tra Occidente e Russia, generati dalla crisi ucraina.

La Francia lancia la sua prima missione contro l'Isis
Su questa situazione allarmante il Forum internazionale sull'Iraq è stato convocato, su iniziativa di Parigi, proprio mentre la Francia lancia la sua prima missione contro i miliziani dello Stato islamico in Iraq con aerei-spia Rafales decollati oggi dalla base militare francese di Abu Dhabi.
La Russia, dal canto suo, sta valutando la proposta francese di arrivare a passi tempestivi. Mosca, ha spiegato il ministero degli Esteri, ritiene che durante la conferenza, la Comunità internazionale possa trovare approcci comuni per risolvere la crisi in Iraq, per sviluppare uno schema efficace non solo per fermare la diffusione dell'influenza dello "Stato islamico", ma anche per decidere su come aiutare Baghdad nei suoi sforzi per combattere terrorismo ed eliminare le conseguenze socio-economiche e umanitarie causate da questa crisi. Tuttavia Mosca ha anche detto, dopo le dichiarazioni di Obama, che qualsiasi passo unilaterale, senza l'ok dell'Onu, sarà considerato un'aggressione.

L'Iran: contro il terrorismo rafforzare Iraq e Siria
Il miglior modo di combattere «il terrorismo» e le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) è quello di «rafforzare i governi di Iraq e Siria»: lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, che ha ricevuto a Teheran il presidente della Commissione Difesa francese, Patrica Adam.
L'Iran - a causa dell'appoggio al regime del presidente siriano Bashar al-Assad - non è stato invitato a partecipare alla conferenza internazionale sulla sicurezza in Iraq in coso di svolgimento a Parigi, nonostante il governo di Baghdad avesse auspicato la presenza di una delegazione iraniana.
«La Repubblica Islamica non attenderà alcuna coalizione internazionale per combattere il terrorismo e farà il suo dovere», ha concluso Abdollahian. Teheran ha fornito fino ad ora aiuti umanitari al governo di Baghdad e alle autorità della regione autonoma del Kurdistan iracheno; i curdi avrebbero inoltre ricevuto anche forniture di armi iraniane.

Il dollaro alle stelle sul rublo
Per la prima volta nella sua storia, il dollaro ha superato quota 38 rubli. Secondo gli esperti, il biglietto verde continua a crescere sulla scia delle nuove sanzioni dell'Occidente contro la Russia. In apertura di contrattazioni il dollaro è aumentato oggi di 24 centesimi (kopeki) arrivando a 38,02 rubli, mentre l'euro è lievitato di 30 centesimi a 49,25 rubli.