29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Banche in crisi

Mistero giallo: come e perché in Italia spariscono tonnellate d'oro dalle aziende

Nel marzo del 2016 l'inchiesta Marchio sfrenato svelò i retroscena di una frode milionaria nel commercio dell'oro, ma tutt'ora dai magazzini delle aziende italiane spariscono tonnellate del metallo giallo

Negli ultimi anni dai magazzini delle aziende italiane sono sparite diverse tonnellate d'oro.
Negli ultimi anni dai magazzini delle aziende italiane sono sparite diverse tonnellate d'oro. Foto: ANSA/MATTEO BAZZI ANSA

ROMA – In Italia sparisce l'oro dai magazzini. Tonnellate e tonnellate di lingotti si sono letteralmente volatilizzate. Oltre 2 tonnellate sono scomparse negli ultimi mesi dai caveau della Tecnigold Group Spa di Borso del Grappa, in provincia di Treviso, e da quelli della Vimet, storica azienda orafa del Vicentino. Ma questo non è che l'ultimo episodio di una lunga serie che ha caratterizzato l'ultimo decennio del Belpaese. Mentre inquirenti e magistratura indagano sulla scomparsa del metallo giallo è lecito chiedersi cosa stia accadendo, perché non si tratta di furti isolati ma di un vero e proprio fenomeno in crescita che coinvolge anche alcuni istituti bancari dello Stivale.

L'inchiesta «Marchio sfrenato»
Il 26 marzo 2016 sulle pagine del Corriere Veneto vengono svelati i retroscena dell'inchiesta «Marchio sfrenato», un'indagine su una frode milionaria nel commercio dell'oro che coinvolge la spa vicentina Vimet. Di li a poco la storica azienda orafa fallisce e l'inchiesta giudiziaria avviata, tutt'ora in corso, scopre che dai magazzini della spa sono spariti improvvisamente ben 1,46 tonnellate di oro, che corrispondono a più di cinquanta milioni di euro. Vale la pena sottolineare a questo punto, come ricostruisce Nicola Borzi su Il Sole 24 Ore, che l'allora amministratore delegato della Vimet era anche un socio importante della Banca Popolare di Vicenza, che all'epoca non navigava certamente in acque tranquille e infatti avrebbe innescato dopo poco la ben nota crisi delle due ex popolari del Veneto.

Oltre 2 tonnellate di oro scomparse dai magazzini
A leccarsi le ferite dopo l'improvvisa scomparsa dell'oro dai caveau sono in molti. Ma compaiono anche i nomi di alcune delle banche più importanti del paese: Cassa di Risparmio del Veneto (del gruppo Intesa San Paolo), AntonVeneta (gruppo Mps), Banco di Brescia (gruppo Ubi), Unicredit e Monte Paschi Siena erano tutte esposte nei confronti di Vimet. Ora vien da chiedersi come sia possibile che una tale quantità d'oro – evidentemente nient'affatto facile da trasportare tutta insieme – possa sparire all'improvviso dai magazzini. I prestiti e le giacenze di oro nelle aziende orafe sono infatti sottoposti a continui e scrupolosi controlli, che si basano sia su verifiche fisiche che contabili. Le verifiche fisiche consistono nei prelievi di campioni dal magazzino una tantum che vengono analizzati dal punto di vista chimico per accertarne la natura.

Come e perché sparisce l'oro dai caveau?
Mentre le verifiche contabili riguardano l'analisi di rotazione dei magazzini che ha a che fare con il ciclo aziendale di trasformazione dell'oro. In tal caso è interessante sottolineare che qualsiasi squilibrio (quantità superiori o inferiori di oro nel caveau) viene individuato e monitorato. Una volta appurato questo, è molto probabile – come sottolinea ancora Il Sole 24 Ore – che per realizzare il furto di tonnellate e tonnellate d'oro siano occorsi degli anni, durante i quali in maniera «invisibile» e graduale sono stati sostituiti i lingotti autentici con altri falsi di altro materiale, ma non troppo diversi per superare i test chimici e di peso specifico. La sostituzione probabilmente è avvenuta durante un lungo arco temporale e con complicità interne ed esterne. Quanto alle motivazioni, è fin troppo facile immaginare quale sia stata la destinazione dell'oro trafugato: una parte di esso sarà stato scambiato sul mercato nero – che vanta profitti molto più elevati a causa dell'evasione fiscale – e l'altra sarà andata ad arricchire il patrimonio all'estero di certi ambigui personaggi.