Mps, il Cda revoca le deleghe a Bastianini. Lovaglio è il nuovo CEO
Cambio al vertice di Mps. Come previsto, il cda di Mps ha deliberato di ritirare le deleghe dell’amministratore delegato e al dg, Guido Bastianini. La decisione, è stata assunta dal consiglio all’unanimità
MILANO - Il cda di Banca Monte dei Paschi di Siena ha deliberato oggi «all'unanimità» la revoca «con decorrenza immediata» di tutte le deleghe all'Ad e Dg Guido Bastianini. Sempre all'unanimità, il board ha deciso la cooptazione di Luigi Lovaglio, a seguito delle dimissioni del consigliere Olga Cuccurullo del 4 febbraio 2022, e la nomina del medesimo «quale amministratore delegato e direttore generale della banca». Bastianini rimarrà in carica solo «quale componente del consiglio di amministrazione della banca».
La cooptazione di Lovaglio, ha precisato la banca in un comunicato, è stata decisa «ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2386 c.c.» a seguito delle dimissioni della Cuccurullo. Precisato anche che la sostituzione dell'Ad amministratore delegato e Dg - le cui ragioni non vengono rese pubbliche - «è regolata da un piano per la successione adottato dalla banca, con il coinvolgimento del Comitato Nomine e del Comitato Remunerazione della stessa per gli aspetti di competenza».
Il cda, su proposta congiunta del Comitato Nomine e del Comitato Remunerazione, «è giunto all'unanimità alla conclusione che il Dott. Luigi Lovaglio, in virtù della sua rilevante esperienza anche a livello internazionale, unita alla profonda conoscenza del settore bancario italiano, sia il profilo più idoneo a ricoprire il ruolo di amministratore delegato e direttore Generale della Banca». Lovaglio, 66 anni, è un manager con alle spalle una lunga carriera interna al gruppo UniCredit dove è arrivato a guidare Bank Pekao per poi passare alla testa del Creval fino alla conquista dell'istituto valtellinese da parte dei francesi del Credit Agricole. La nomina del nuovo Ad e Dg, conclude il comunicato, sarà soggetta alla valutazione da parte della Banca Centrale Europea.
Intanto, dopo la chiusura dei mercati - con il titolo che ha resistito tutta la seduta in controtendenza rispetto al mood cedente di piazza Affari e ha chiuso registrando un +0,54% in attesa dell'ufficializzazione di un copione già previsto - sono stati resi noti i risultati preliminari del bilancio dell'esercizio 2021, che di Bastianini porta la firma, anche se a doverlo illustrare agli analisti e alla stampa è stato il Cfo Giuseppe Sica.
Mps ha chiuso il 2021 con un utile netto di 310 milioni di euro, a fronte di una perdita di 1,687 miliardi del 2020. Si tratta del miglior risultato realizzato dalla banca dal 2015. Il solo quarto trimestre dello scorso anno, si è chiuso invece con una perdita di 79 milioni di euro rispetto all'utile di 186 milioni del terzo trimestre. I ricavi complessivi sono ammontati a 2,98 miliardi di euro (+1,3%), con il margine d'interesse in calo a 1,222 miliardi (-5,4%) e le commissioni nette in crescita a 1,484 miliardi (+3,8%). Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Cet 1 Ratio transitional si è attestato a 12,5% (rispetto al 12,1% di fine 2020 e al 12,3% del 30 settembre 2021); il Cet 1 fully loaded all'11% (dal 9,9% di fine 2020) e il Total Capital Ratio è risultato pari a 16,1% (rispetto al 15,8% di fine 2020 e al 15,9% del 30 settembre 2021).
Numeri che hanno incassato l'apprezzamento dei sindacati del settore del credito, accompagnate però da manifestazioni di preoccupazione per il permanere delle incertezze sul futuro del gruppo, anche alla luce dell'"ennesimo cambio di amministratore delegato: il quarto in dieci anni e il secondo in due», come rileva la Uilca, che dice «no allo smantellamento della banca». O la Fabi, che commenta: «é difficile comprendere le ragioni che, in un momento così delicato, hanno portato a mettere da parte un amministratore delegato sotto la cui guida la banca ha avviato un percorso di rilancio"; e chiede di procedere «in tempi stretti» con l'aumento di capitale. Per finire con la Fabi, il cui segretario generale, Lando Maria Sileoni, afferma «Guido Bastianini è stato trattato come un eversivo. Ha due soli difetti: è una persona per bene ed è professionalmente capace».
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