19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Politiche europee

«Con la Brexit buco da 12 miliardi l'anno in bilanci UE»

Lo ha ricordato a Bruxelles il commissario europeo al Bilancio e Risorse umane, Guenther Oettinger, presentando il Libro Bianco sul futuro delle finanze dell'Unione, un documento di riflessione varato oggi dall'Esecutivo comunitario: «Saranno necessari tagli o nuove risorse»

Ecco quanto peserà la Brexit sui conti dell'UE
Ecco quanto peserà la Brexit sui conti dell'UE Foto: Shutterstock

BRUXELLES - Nel prossimo quadro finanziario pluriennale dell'Ue, dopo il 2020, «non avremo più il Regno Unito, che è un contributore netto malgrado il 'rebate' (lo 'sconto' sul bilancio annuale ottenuto da Margaret Thatcher negli anni '80, ndr), e avremo perciò un buco di 10-12 miliardi di di euro l'anno», su un bilancio annuale di 140-150 milardi di euro, che non può andare in deficit. Lo ha ricordato a Bruxelles il commissario europeo al Bilancio e Risorse umane, Guenther Oettinger, presentando il Libro Bianco sul futuro delle finanze dell'Unione, un documento di riflessione varato oggi dall'Esecutivo comunitario.
«Crediamo - ha detto Oettinger - che saranno necessari dei tagli nel prossimo decennio, perché abbiamo un grande paese che se ne va». E ha aggiunto: «Se l'Europa deve affrontare nuove sfide, il denaro deve pur venire da qualche parte. Le alternative sono due: spendere meno o trovare nuove entrate».

Fare di più con meno
«Il bilancio dell'Unione - spiega una nota della Commissione - deve affrontare una sfida difficile: fare di più con meno. Ci si aspetta dall'Ue che svolga un ruolo più importante in nuovi ambiti d'intervento, come le migrazioni, la sicurezza interna ed esterna o la difesa»; e che mantenga, inoltre, «il suo ruolo guida sulla scena mondiale come donatore di aiuti umanitari e aiuti allo sviluppo e come leader nella lotta al cambiamento climatico. Questi obiettivi - ricorda la nota - devono essere raggiunti con un bilancio dell'Ue destinato ad assottigliarsi con l'uscita del Regno Unito».
Il quadro finanziario pluriennale fissa gli importi annui massimi che l'Ue può spendere nei diversi settori d'intervento su un periodo di 5-7 anni (gli ultimi sono stati di sette anni). Quello attuale quadro copre il periodo dal 2014 al 2020. La riflessione avviata dal Libro bianco presentato oggi alimenterà il processo di elaborazione della proposta per il prossimo quadro finanziario pluriennale per l'Ue a 27, che la Commissione intende presentare a metà 2018.

Inflazione giugno vista in calo a +1,2%
I dati preliminari dell'inflazione in Italia a giugno sono stati una sorpresa per gli analisti.
La stima di consenso indicava una variazione mensile dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato Ue pari a +0,1%, invece è arrivato un sussurro di deflazione (-0,2%).
Stessa musica se si guarda al tasso annuo di inflazione armonizzato Ue, in Italia si è registrato un aumento dei prezzi dell'1,2% rispetto a una stima di consenso dell'1,5%.
Considerando il peso dell'inflazione tricolore nell'indice armonizzato Ue per i paesi dell'Eurozona, a questo punto appare probabile che, a giugno, l'indice dei prezzi al consumo nell'area euro registri un aumento pari a +1,2% su base annua rispetto a +1,3% delle previsioni degli analisti.