26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Flop BTp

Flop BTp Italia, ecco perché gli investitori hanno fatto dietrofront

Il collocamento sul mercato dei BTp è stato un flop. Solo 5,2 miliardi di titoli a fronte degli 8 miliardi preventivati. Ecco le ragioni dell'inversione di tendenza: l'inflazione bassa e l'incertezza politica

ROMA – Il collocamento dei Btp è stato un flop. Il Mef ha emesso solo 5,2 miliardi di titoli a fronte di una stima della responsabile del debito pubblico italiano, Maria Cannata, pari a 8 miliardi. Famiglie e imprese si sono tenute lontane dall'acquisto. Ecco perché gli investitori retail non giudicano più attraente il titolo pubblico nostrano.

Il collocamento dei Btp è stato un flop
Solo 5,2 miliardi di titoli. Durante l'ultima emissione, invece, vennero collocati circa 8 miliardi di Btp. Era lo scorso aprile, ma la raccolta rappresentò già un ridimensionamento rispetto alla vendita precedente, pari a 9,4 miliardi. Il trend è quindi decisamente negativo, e questa volta si può parlare di un vero e proprio flop del collocamento dei Btp. Soprattutto perché la responsabile del debito pubblico italiano, Maria Cannata, aveva previsto di raggiungere gli 8 miliardi. Invece dal 17 ottobre al 19 ottobre 2016 sono stati conclusi solo 31.019 contratti per un controvalore pari a 2.219,918 milioni di euro.

Le ragioni dell'inversione di tendenza
I dati arrivano direttamente dal Tesoro e riguardano appunto il collocamento del Btp Italia a 8 anni e con cedola minima garantita allo 0,35% (più il premio fedeltà dello 0,4% sul capitale investito). Gli investitori esteri e le famiglie italiane da tempo hanno effettuato un'inversione a U decidendo di disertare il bond retail, studiato dall'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per cercare di attrarre i capitali dei privati. Ma perché i Btp non sono più considerati attraenti? Almeno due ragioni spiegherebbero questa inversione di tendenza. La prima è squisitamente economica e riguarda il rendimento minimo reale, ovvero quello al netto dell'inflazione.

Inflazione assente e incertezza politica
Come riporta Giuseppe Timpone su Il Messaggero, evidentemente i piccoli investitori si aspettano che nei prossimi 8 anni l'inflazione media non superi lo 0,8%, e in questo caso il guadagno economico sarebbe inferiore a quello offerto dal Btp sul mercato secondario di pari durata e cedola fissa che rende intorno all'1,2%. Poi c'è la ragione politica. Secondo la presidente del Global thinking Foundation, Claudia Segre, il dato di oggi riflette l'incertezza politica del paese. A meno di due mesi dal voto sulla riforma costituzionale che potrebbe determinare la fine del governo Renzi molti risparmiatori preferiscono adottare un atteggiamento prudente e rimandare gli investimenti a dopo il referendum. Senza certezze è infatti molto più difficile mettere mano alla liquidità.