29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
G20 di Hangzhou

G20, il Fmi lancia l'allarme alla vigilia del vertice: «La crescita globale è deludente. Servono politiche forti»

Secondo le stime del FMI, la crescita globale resterà al di sotto del suo potenziale anche durante il 2016. L'economia americana rallenta e il problema delle sofferenze bancarie affligge gli istituti finanziari dell'Eurozona

ROMA – Il FMI lancia l'allarme. In vista del vertice dei capi di Stato e di governo del G20 che si svolgerà in Cina il prossimo 4-5 settembre, la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, sottolinea che la crescita economica internazionale è «deludente» e chiede contromisure immediate per sostenere la ripresa.

L'appello di Christine Lagarde
«Abbiamo bisogno di politiche forti per evitare la trappola della bassa crescita». L'accorato appello in vista del vertice dei capi di Stato e di governo del G20 che si svolgerà il prossimo 4-5 settembre a Hangzou, in Cina, giunge dalla direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde. Secondo le stime del FMI, la crescita globale resterà al di sotto del suo potenziale anche durante il 2016 perché le economie avanzate stanno crescendo circa un punto percentuale in meno rispetto alla media del tasso di crescita del PIL nel periodo 1990-2007.

La crescita è «deludente»
A pesare in modo particolare è il rallentamento dell'economia americana, come abbiamo già avuto modo di argomentare. Il Pil del secondo trimestre è cresciuto solo dell'1,1%, decisamente al di sotto delle attese. In Europa, invece, molti paesi soffrono ancora per la crisi, e le loro economie sono afflitte dall'ingombrante peso del debito pubblico e dai «bilanci deteriorati delle istituzioni finanziarie». Nella Surveillance Note redatta dal Fondo monetario internazionale in vista del G20 di Hangzhou, si legge che «i mercati finanziari si sono ampiamente ripresi dai minimi» toccati dopo il referendum sull'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, ma «restano potenziali debolezze».

Il problema delle sofferenze
A soffrire di più sarebbero «i titoli bancari», che restano sotto pressione, con particolare riferimento a quelli delle «banche italiane». I recenti stress test dell'Eba, infatti, hanno messo in luce «i problemi posti alla salute finanziaria delle banche dall'ampia quantità di non performing loan». Vale la pena ricordare che a metà 2015 le sofferenze bancarie corrispondevano a circa l'8% del Pil dell'intera Eurozona. L'incontro di Hangzhou, perciò, coincide con un momento esistenziale importante per l'economia internazionale.

Le indicazioni del FMI
Lagarde, di fronte ai dati deludenti sulla crescita globale, non esita a chiedere ai paesi del G20 riforme strutturali, il rilancio degli scambi commerciali e politiche di sostegno alla domanda. Il FMI non si limita a un ammonimento generico, ma entra nel merito della questione, indicando la strada da percorrere. Ci sono«varie politiche che possono essere utilizzate per sostenere le riforme e contenere il rischio». In particolare, per Europa, la soluzione del problema degli Npl passerebbe «attraverso una combinazione di più stretta supervisione, riforma delle insolvenze e facilitazione dei mercati secondari sul debito in sofferenza». E un'altra priorità è quella di «tutelare la stabilità del sistema bancario».