18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Primo direttorio post referendum inglese

BCE, cosa dobbiamo aspettarci da Draghi alle prese con Brexit, banche e QE

Le questioni scottanti nell'agenda del primo Consiglio direttivo post referendum inglese sono diverse: dalle conseguenze della brexit al destino delle banche italiane. Ecco perché probabilmente la BCE sceglierà di prendere tempo.

FRANCOFORTE - Quella di domani non sarà affatto una riunione di routine. Tutti i riflettori sono puntati sul primo consiglio direttivo di politica monetaria della BCE post referendum inglese. Attesissimo il discorso del presidente Mario Draghi, che parlerà in conferenza stampa dopo il direttorio. Stavolta non potrà tacere sulla brexit. Né sul destino del quantitative easing e sulla questione delle banche italiane.

Le questioni scottanti nell'agenda del Direttorio
Occhi di nuovo puntati sulla BCE. Domani si svolgerà il primo Consiglio direttivo di politica monetaria successivo al voto inglese. Finora il presidente Mario Draghi si è astenuto dal rilasciare dichiarazioni sull'uscita del Regno Unito dall'UE, ma ora non potrà sottrarsi durante conferenza stampa che seguirà il direttorio, alle ore 14 e 30. In agenda ci sono diverse questioni scottanti: la brexit, il quantitative easing e le banche italiane. C'è grande attesa per le parole del governatore.

Le conseguenze della Brexit
Secondo gli analisti, la BCE non dovrebbe prendere nuove decisioni in materia di tassi, che probabilmente resteranno invariati. Ma il governatore potrebbe annunciare una proroga al programma di acquisto dei titoli, pubblici e privati, e far slittare la fine del QE a settembre 2017. Le politiche della banca centrale potrebbero diventare più espansive per far fronte alle novità geopolitiche dell'UE. Tuttavia, secondo i dati più recenti la Brexit non dovrebbe determinare conseguenze economiche in Europa come quelle previste all'interno del Regno Unito e le turbolenze finanziarie dei giorni post referendum sembrano già esser state metabolizzate dai mercati.

La BCE prenderà tempo
Al momento sembra che durante il Consiglio europeo post Brexit, sia circolata solo una stima attribuita alla Bce che quantificherebbe in mezzo punto percentuale di crescita economica in meno nell'area euro le conseguenze del voto. Ma è probabile che l'istituto di Francoforte deciderà di prendere tempo per monitorare l'andamento dell'economia continentale. Peraltro durante il consiglio dell'8 settembre saranno disponibili le nuove previsioni su crescita e inflazione dei tecnici dell'istituzione stessa.

Il destino delle banche italiane
Nel frattempo, è invece prevedibile che Draghi si esprimerà sulla questione delle banche italiane, in vista della pubblicazione degli stress test dell'Eba il prossimo 29 luglio. Il problema sembra essere costituito dalle nuove regole europee del bail in, ma è uno scenario che il governo eviterebbe molto volentieri dopo la tosatura degli obbligazionisti delle 4 banche risanate. La tensione innescata dal voto per la Brexit potrebbe essere invocata come argomento per spianare la strada ad un intervento pubblico cautelare. Le parole di Draghi, in tal senso, saranno probabilmente determinanti.