28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
il prezzo del rinvio

Bce, Draghi: «Rinviare le riforme ha un costo troppo alto»

Il presidente della BCE lancia un monito ai leader politici dell'Ue, invitandoli a concretizzare le riforme necessarie per sostenere la crescita, ridurre il livello dei crediti deteriorati e aumentare quello degli investimenti pubblici.

ROMA - Il presidente della BCE, Mario Draghi, è intervenuto al Forum economico di Bruxelles in memoria dell'economista italiano Tommaso Padoa-Schioppa e si è rivolto ai leader politici dell'Unione europea, invitandoli ad accelerare sulla strada delle riforme. 

Il monito del presidente della BCE
Possono esserci tante motivazioni politiche comprensibili per rinviare le riforme strutturali, ma ne esistono «pochissime» sul versante economico, ha avvertito il presidente della Bce, Mario Draghi, dal Forum economico di Bruxelles. «Il costo del rinvio - ha detto - è semplicemente troppo alto». E questo vale innanzitutto per quelle riforme, su cui tutti concordano, di rafforzamento dell'Unione europea e della governance dell'area euro.

Il livello dei crediti deteriorati è ancora alto
Riforme che «rimuoverebbero l'incertezza» sul futuro di lungo termine dell'Unione e in questo modo favorirebbero «una spinta» a prosperità e stabilità. «Da questa cornice - ha concluso Draghi - possono solo sottolineare quali sarebbero i costi di rinviare queste riforme». E le riforme non sono l'unica urgenza dell'Eurozona. La solidità dei bilanci delle banche in Europa, infatti, non è stata ancora pienamente ripristinata «come dimostra l'elevato livello di crediti deteriorati» in alcuni Paesi. Proprio per questo «servirà altro lavoro e le condizione affinché questo si realizzi andranno favorite con le opportune politiche", ha proseguito Draghi.

Le politiche di bilancio non devono ostacolare la crescita
Ma, oltre alle banche, anche i governi devono fare la loro parte e non sono mancati i richiami ai leader politici dell'Ue affinché mettano in atto politiche di bilancio che non ostacolino la crescita comunitaria. Secondo il presidente della BCE, la recessione innescata dalla crisi sui debiti pubblici nell'area euro «è stata esacerbata dal fatto che in alcuni Paesi l'aggiustamento dei conti pubblici è stato effettuato prevalentemente tramite aumenti delle tasse piuttosto che con tagli alla spesa». Per questo, Draghi ha detto più volte sottolineato che le politiche di bilancio non devono finire per ostacolare l'effetto espansivo della politica monetaria. Ora, complessivamente, i bilanci di Eurolandia sono leggermente espansivi «ma il sostegno alla domanda non dipende solo dalla mole del bilancio, ma anche dalla sua composizione. Specialmente dal livello di pressione fiscale e di investimenti pubblici", ha concluso.