Brexit, la Bank of England lancia l'allarme: porterà più disoccupati e meno crescita
L'economia inglese rallenta nel primo trimestre del 2016: secondo la Bank of England i rischi del Brexit sono considerevoli e si stanno già facendo sentire. Dal continente, intanto, giunge anche il monito del ministro tedesco Wolfgang Schauble

ROMA - La Banca d'Inghilterra ha rivisto al ribasso le sue attese di crescita economica del Regno, principalmente a riflesso dell'avvicinarsi del referendum popolare sulla permanenza o meno nell'Unione europea. E proprio sulla temuta Brexit l'istituzione offre previsioni a tinte molto fosche.
L'economia inglese rallenta nel primo trimestre
La Banca d'Inghilterra ha mantenuto invariati i tassi d'interesse della Gran Bretagna, lasciandoli allo 0,5%. Secondo i banchieri centrali del Regno Unito «vi sono già crescenti segni che l'incertezza associata al referendum ha iniziato a pesare sull'attività, con l'economia che ha segnato un rallentamento nel primo trimestre». Inoltre «un voto favorevole all'uscita dall'Ue potrebbe alterare nettamente le prospettive di produzione e inflazione, e per questo l'adeguatezza della politica monetaria».
I rischi del Brexit e i timori della Bank of England
Le famiglie - si legge - potrebbero rinviare i consumi e le imprese gli investimenti, riducendo la domanda di lavoro e causando aumenti della disoccupazione. Peraltro la Bank of England mette in guardia dal «probabile deprezzamento della sterlina», che «forse» potrebbe avvenire anche in maniera «pesante». Per tutti questi motivi, «quale che sia l'esito del referendum, il direttorio assumerà qualunque iniziativa si renda necessaria» per garantire la stabilità dei prezzi.
Il monito di Wolfgang Schauble
Sul continente, dopo il ministro del Tesoro inglese, anche il ministro delle Finanze tedesco mette in guardia i britannici. Sottolinea che il voto sulla Brexit sarà un voto sul se restare o meno nell'Unione europea: «Nessuno si illuda che in caso di uscita si possa negoziare una permanenza a condizioni più favorevoli. Questo è l'unico accordo sul tavolo e non ci sarà una rinegoziazione», ha affermato, secondo quanto riporta Dow Jones, in riferimento alle nuove condizioni ottenute nei mesi scorsi dal premier britannico Cameron. «Quando si voterà - ha intimato Wolfgang Schaeuble - votare per la permanenza significherà restare, e votare per l'uscita significherà uscire».
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