24 giugno 2025
Aggiornato 21:00
La bce chiede a renzi riforme vere e non virtuali

Dopo Juncker anche Draghi fa la voce grossa

Per il 2015, l'Italia prevede un rapporto deficit/Pil al 2,6%, "meno severo rispetto all'obiettivo dell'1,8 per cento del PIL stabilito nell'aggiornamento del programma di stabilità del 2014", scrive la Bce nel Bollettino di dicembre.

ROMA - Per il 2015, l'Italia prevede un rapporto deficit/Pil al 2,6%, "meno severo rispetto all'obiettivo dell'1,8 per cento del PIL stabilito nell'aggiornamento del programma di stabilità del 2014", scrive la Bce nel Bollettino di dicembre.

IL RISPETTO DEL PATTO - «Nel complesso, il progetto di bilancio comporterebbe un aumento nel 2015 del fabbisogno finanziario netto dello 0,4 per cento del PIL. Inoltre, i piani del governo indicano un rinvio della scadenza per l'obiettivo di bilancio pubblico a medio termine (cioè il pareggio strutturale del bilancio) al 2017 (in ritardo cioè di due anni rispetto alla raccomandazione del Consiglio Ecofin nel parere pubblicato lo scorso luglio) e una deviazione dalla regola del debito.In prospettiva, è importante assicurare il pieno rispetto dei requisiti del Patto di Stabilità e Crescita (Psc) e della regola del debito per non mettere a repentaglio la sostenibilità delle finanze pubbliche e preservare la fiducia dei mercati», sottolinea la Bce.

BELGIO E ITALIA IN ALLERTA - Belgio e Italia, al momento, non rispettano la regola di riduzione del debito pubblico, fissata dal cosiddetto «braccio preventivo (Fiscal compact)». «Se la Commissione confermerà la propria valutazione di violazione della regola del debito, dovrà redigere in seguito una relazione ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 3, del Trattato che potrebbe portare a una procedura per i disavanzi eccessivi basata sul debito, a meno che si rilevino fattori attenuanti per l'inosservanza del parametro del debito», scrive la Bce nel Bollettino di dicembre. Poi la Francia che invece non rispetta la regola del 3% nel rapporto deficit/pil del Patto di stabilità e di crescita, «se il Consiglio confermerà l'attuale valutazione di inosservanza del PSC, ciò potrebbe comportare da ultimo il passaggio alla fase successiva della procedura per i disavanzi eccessivi, ivi comprese eventuali sanzioni», sottolinea l'Eurotower.