19 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Calcio | Nazionale

Semifinale al cardiopalma: la spunta il Milan ai rigori

L’intensità dei 120 minuti giocati da Lazio e Milan resterà negli annali di questa coppa. Rossoneri non sempre lucidi e brillanti, ma le occasioni migliori capitano sui piedi di Calabria, Calhanoglu e Kalinic. Alla fine decide Romagnoli.

Il fuoriclasse della difesa rossonera: Alessio Romagnoli
Il fuoriclasse della difesa rossonera: Alessio Romagnoli Foto: ANSA

DONNARUMMA - Protagonista assoluto dei rigori con due grandi parate su Milinkovic e su Lleiva. Per il resto del match, qualche ottimo intervento nel primo tempo e qualche uscita un po’ troppo allegra che gli è costata i rimbrotti di Gattuso. Comunque superlativo. 7,5

CALABRIA - Leggermente più un difficoltà rispetto alla precedente partita contro la Roma, anche stasera però gli capita sul destro la palla gol più nitida dei tempi regolamentari, che però l’esterno rossonero spreca bombardando Strakosha con una legnata centrale da 4 metri. Nel finale convulso si applica ciecamente portanto a casa la meritatissima pagnotta. 6,5

BONUCCI - Il lancio di 60 metri per Cutrone al minuto 8 del primo tempo è un bignami delle sue qualità. Lotta, difende, incita i compagni e trova pure il tempo per segnare il quinto rigore, quello che poteva condannare il Milan all’eliminazione. Capitano coraggioso. 7,5

ROMAGNOLI - Oppone resistenza a quella furia di Immobile per tutta la durata del match, ma è su Milinkovic Savic al minuto 106 che è costretto ad un salvataggio miracoloso che vale un gol. Come se non bastasse segna anche il rigore che regala ai rossoneri la finalissima contro la Juve. Eroico. 10

RODRIGUEZ - La piccola bottega degli orrori. Prima un passaggio sbagliato intercettato da Milinkovic Savic che grazia il Milan. Poi una serie imbarazzante di errori anche negli appoggi più elementari. In più Marusic, Luis Alberto e Felipe Anderson che gli scappano da tutte le parti. Partita shock di Rodriguez chiusa in bruttezza con il rigore sbagliato. 4

KESSIE’ - Piuttosto approssimativo nei passaggi, come molti dei suoi colleghi. Rimedia anche un giallo alla fine del primo tempo. Il secondo tempo inizia come il primo per l’ivoriano: tanta forza fisica ma troppi errori frutto forse della stanchezza accumulata. 5,5

BIGLIA - Al festival dell’errore si iscrive anche Biglia al 20’ del primo tempo.   Ma la quantità dell’argentino nelle opposizioni a tutti i laziali che si avvicinano all’area rossonera è da applausi. Abbatte Luis Alberto che lo salta in velocità, per fortuna che il tocco sul polpaccio dello spagnolo è appena fuori area e in questi casi il Var non può intervenire. Qualche cm più avanti e sarebbe stato rigore inevitabile. Nel complesso offre una partita di sostanza, come suo solito, che merita la sufficienza piena. 6

BONAVENTURA - Segnali inquietanti del vecchio Bonaventura, quello che troppo spesso prende palla e la porta in giro per il campo senza servire i compagni e perdendo preziose opportunità. Nella ripresa un po’ meglio, ma per il caro vecchio Jack un evidente passo indietro rispetto al recente passato. 5,5

SUSO - Il primo squillo dello spagnolo terrorizza il popolo laziale: una sassata al 18’ che costringe alla gran parata Strakosha. Come al solito, le azioni più pericolose del Milan partono dal suo mancino, come quando al 10’ della ripresa serve un bonbon a Calabria che però il terzino sciupa malamente. Non è comunque la sua giornata e alla fine Gattuso lo sostituisce con Borini. 6

CUTRONE - Si fa trovare pronto dopo la gran risposta di Strakosha su Suso, ribatte verso la porta laziale e colpisce il palo, ma da posizione irregolare. Sbaglia l’aggancio su un lancio perfetto di Romagnoli, poi viene anticipato da Lulic quando il pallone di Kessiè sembrava proprio destinato alla sua testa. Liscia alla mezz’ora un pallone d’oro di Bonaventura, cercando l’aggancio di piede quando bastava inzuccare bene. Come al solito tarantolato, però stasera manca il guizzo da vero bomber. 5,5

CALHANOGLU - Un suo liscio al quarto d’ora espone il Milan all’ennesimo pericolo della prima mezz’ora di gioco. In avvio di ripresa gli capita sul destro solitamente educata la palla giusta per far male, ma sbaglia il controllo, fa una piroetta su sè stesso e alla fine lascia partita una ciabattata che fa sorridere Strakosha. Non contento, dopo essersi divorato la palla gol più clamorosa della gara d’andata, fa il bis anche all’Olimpico: servito stavolta con i tempi giusti da Bonaventura, sparacchia in curva invece di servire Cutrone libero a due metri dalla porta. Almeno lui però segna il rigore che gli spetta di diritto. 6
  
BORINI
- Entra e si assume la responsabilità di calciare uno dei rigori finali. E lo trasforma con freddezza. 6,5

MONTOLIVO - Anche a lui tocca l’ingrato compito di calciare dal dischetto. Lui però sbaglia malamente. 5

KALINIC - Il gol sbagliato al minuto 119, praticamente solo davanti a Strakosha, sarebbe rimasto come una macchia indelebile nella sua carriera se i suoi compagni non avessero vinto ai calci di rigore (che lui si è ben guardato dal calciare). Ridateci il vecchio Kalinic perchè questo non serve. 4

GATTUSO - Il suo Milan infila un’altra bellissima figura. Mantiene la porta inviolata per la sesta gara consecutiva ed conquista la finale di Coppa Italia.Ora il compito più arduo sarà quello di recuperare in fretta le energie in vista di Inter e Arsenal. 8