Finalmente Milan: Cutrone schianta l’Inter, ma Gattuso ringrazi Skriniar
Un gol nei supplementari del baby bomber regala al Milan la semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. Buona prova dei rossoneri, con alcune eccezioni.

DONNARUMMA A. - Inizio thrilling, ogni volta che tocca palla, anche se per il più semplice degli appoggi di piede, San Siro trattiene il fiato. Il Var lo salva al 25’ dopo che, su un’azione da corner, il fratello di Gigio si butta da solo la palla in rete. Lo scampato pericolo gli regala un pizzico di tranquillità grazie al quale offre al pubblico di San Siro un mezzo miracolo al 60’ su Joao Mario che impedisce all’Inter di passare in vantaggio. Alla fine tanti applausi anche per quello che era stato ingenerosamente definito un «parassita». 6,5
ABATE - Intimorito da Perisic non mette mai il muso avanti. All’inizio della ripresa esce per un problema fisico. 5,5
BONUCCI - Inizio shock per il capitano rossonero: lanci fuori misura, appoggi sbagliati, errori tecnici non da lui. Nella ripresa resetta i meccanismi e finalmente inizia a carburare. In coppia con Romagnoli mette la museruola a Icardi e alla fine guadagna la sufficienza. 6,5
ROMAGNOLI - Interviene con precisione chirurgica a tamponare i buchi lasciati dai suoi compagni. Non sbaglia praticamente nulla, senza forzare, con la classe e il tempismo di chi sa fare il suo lavoro e, come se non bastasse, ogni suo appoggio in avanti sembra progettato con il goniometro. Indispensabile. 8
RODRIGUEZ - Quando parte Cancelo non riesce quasi mai a tamponarlo. L’involuzione dello svizzero è certificata anche da alcuni suoi cross che finiscono direttamente fuori. Schiacciato dietro, non offre particolari garanzie neppure in fase difensiva. 5,5
KESSIE’ - Ha voglia di riprendersi la scena e si vede quando fa partire un paio di tiracci che finiscono in curva. È dal suo piedone destro che parte il cross che Bonaventura trasforma nella prima pericolosa palla gol rossonera del primo tempo. Ed è dal suo tacco invece che prende vita l’assist pregevole per Suso che si fa murare da Handanovic ad un passo dal vantaggio. Nella ripresa la musica non cambia, resta però inspiegabile il liscio davanti alla porta su cross rasoterra di Suso a due minuti dalla fine. Alla fine i crampi sembrano metterlo ko, ma l’ivoriano continua a correre malgrado tutto. Il carrarmato ritrovato. 7,5
BIGLIA - Inizio timido, di poca personalità. Si propone poco e non lascia mai una traccia del suo passaggio. Poi prende confidenza e con l’andare avanti della partita la sua esperienza si fa sentire. Prezioso il lavoro in copertura, anche se il Biglia visto con la maglia della Lazio è ancora un ricordo lontano. 6
LOCATELLI - La prima cosa per cui si fa notare è un tuffo in area avversaria che gli garantisce un cartellino giallo. Poi un paio di sanguinose palle perse, una delle quali regala all’Inter l’occasione più clamorosa per arrivare in semifinale. Il piccolo Manuel dovrà pagare una cena a Donnarumma senior che stoppa l’offensiva nerazzurra. Se a questo aggiungiamo il non invidiabile record di Locatelli che non riesce a fare mai un passaggio in avanti, il quadro della serata da dimenticare è completo. 4
SUSO - All’inizio non sembra una delle sue migliori partite. Poi, tanto per cambiare, sale in cattedra ed è dal suo magico sinistro che partono i pericoli più rilevanti per la difesa nerazzurra. Impegna Handanovic un paio di volte e quando il portiere nerazzurro non ci arriva ci pensa la traversa a respingere il suo sinistro felpato. Tra i tanti assist dello spagnolo, anche il cioccolatino per Cutrone che il baby bomber rossonero trasforma in oro. 8
KALINIC - Non riesce a tenere un pallone che è uno. A dir poco irritante. In più pare aver preso la pessima abitudine di buttarsi in area ad ogni contatto. E l’arbitro Guida non lo premia mai. Un palo della luce lì davanti farebbe più bella figura. Per fortuna dei tifosi rossoneri, Skriniar lo azzoppa a venti minuti dalla fine e costringe Gattuso a sostituirlo con Cutrone. 3
BONAVENTURA - Per tutto il primo tempo è l’uomo più pericoloso dei rossoneri. Almeno due tentativi pericolosi, il primo sventato con una gran parata da Handanovic, poi nella ripresa quel clamoroso errore di testa a porta vuota al 64’ che di fatto lo immalinconisce. Da quel momento Jack esce lentamente di scena. 6,5
CALABRIA - Entra ad inizio ripresa in sostituzione di Abate acciaccato e dimostra subito di avere maggiore intraprendenza del pariruolo. Una bella iniezione di vitalità sulla fascia destra. 6.5
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CALHANOGLU - Rileva il deludentissimo Locatelli e con un paio di giocate di creatività e fantasia regala pepe al finale di partita e speranze ai tifosi rossoneri. Nei supplementari si produce anche in un esaltante recupero da stopper d’altri tempi che infiamma San Siro. «Il turco ritrovato» potrebbe essere uno dei titoli di questo emozionantissimo derby. 7
CUTRONE - E indovinate un po’ chi è che alla fine (al minuto 103’) la butta dentro? Il piccolo Cutrone, ça va sans dire, ancora una volta protagonista assoluto. Quando scatta sul filo del fuorigioco su assist prezioso di Suso, alzi la mano chi non ha rivisto il fantasma di Pippo Inzaghi riprendersi la scena dominata per tanti anni. E anche quell’esultanza tutto cuore ha ricordato tantissimo il vecchio Alta Tensione. Il bomber del futuro, non solo rossonero ma anche azzurro, è Cutrone, senza se e senza ma. 9
GATTUSO - Per fortuna che c’è Skriniar. Non ce ne voglia Rino Gattuso, ma la mossa vincente di questo quarto di finale di Coppa Italia la decide il difensore slovacco dell’Inter che al 72’ azzoppa Kalinic e costringe l’allenatore rossonero a buttare dentro Cutrone. Nel complesso il Milan gioca una partita più che dignitosa, anche con qualche bella giocata. Chissà che questo successo post-natalizio non possa diventare prezioso in ottica Milan per ritrovare smalto, fiducia e provare anche la complicata risalita in classifica. Sabato a Firenze subito la controprova. 7