Milan, ora la priorità è blindare Montella
Sull’attuale allenatore rossonero, protagonista di un’eccellente stagione alla guida del Milan, potrebbe scatenarsi una vera e propria asta tra tutte le grandi del nostro campionato. Ecco perchè la priorità della dirigenza, che sia italiana o cinese, ora deve essere quella di blindare il tecnico.

MILANO - Oggi, alla luce della nuova caparra da 30 milioni versata dai cinesi di Sino-Europe Sports (250 milioni totali già incassati da Fininvest), possiamo parlare di pericolo scongiurato. Ma fino a qualche giorno fa, quando sembrava che Silvio Berlusconi potesse tenersi quanto già ricevuto dai cinesi e mantenere la proprietà del Milan, sulla testa di Vincenzo Montella incombeva una minaccia quanto mai preoccupante. Una minaccia chiamata Berlusconi.
Le simpatie di Silvio
Quanto Silvio Berlusconi sia vittima delle sue simpatie o antipatie l’abbiamo toccato con mano in tutti questi anni. Basti guardare la sorte toccata a Tabarez, Zaccheroni, Terim, tutti tecnici poco graditi al numero uno rossonero. Ma anche di recente l'ex premier ha trovato il modo di fare sentire, ad esempio lo scorso anno, quando licenziò Sinisa Mihajlovic che stava conducendo un Milan certo non brillante in Europa, solo per un paio di risposte sgradite date ai giornalisti. E soprattutto per fare spazio sulla panchina rossonera a Cristian Brocchi, colui che era stato definito l’allenatore del nuovo millennio e che, per la cronaca, quest’anno è stato esonerato anche dal Brescia in serie B.
Pericolo scampato
Oggi al Milan il feeling tra il vecchio patron rossonero e il tecnico di Pomigliano D’Arco sembra essere arrivato ai minimi termini, come dimostra l’assoluto distacco del presidente dalla squadra dopo un inizio promettente.
Si narra addirittura che dopo la sconfitta più che onorevole sul campo della Roma, appena qualche giorno prima della stupefacente vittoria in Supercoppa contro la Juventus, il presidente del Milan fosse talmente arrabbiato per l’atteggiamento in campo della sua squadra da aver pensato seriamente all’esonero. Ipotesi per fortuna bloccata dalla famosa condivisione e dall’intervento salvatore di Marco Fassone.
Grazie Fassone
Da quel giorno la comunicazione tra proprietà e staff tecnico si è praticamente interrotta e Vincenzo Montella è tornato a fare serenamente il proprio lavoro. Al punto da riuscire a riportare il Milan ad un passo dal ritorno in Europa malgrado una rosa di discutibile livello, peraltro falcidiata da infortuni a catena e squalifiche.
Ecco perchè oggi una delle priorità della futura dirigenza rossonera, che si tratti ancora di Galliani e Maiorino oppure di Fassone e Mirabelli, è quella di blindare l’allenatore campano, già entrato - grazie al mirabile lavoro svolto al Milan - nel mirino di tutte le grandi.
Tutte lo vogliono
Si sussurra di un interessamento della Roma, che perderà Spalletti e che riabbraccerebbe volentieri il figliuol prodigo, ma anche del Napoli, se la frizione tra Sarri e De Laurentiis arrivasse ai livelli di guardia, e perfino della stessa Juventus nel caso dovesse rinunciare a Max Allegri.
Ecco perchè temporeggiare potrebbe essere un clamoroso suicidio sportivo. I rinnovi di Donnarumma, Suso, De Sciglio, Romagnoli rappresentano delle proprità assoluta per il nuovo Milan, ma senza dimenticare il vero artefice del miracolo rossonero, il tecnico Vincenzo Montella.
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