19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Calciomercato

Mercato Milan, quanti no a mister Montella

L’inizio complicato di Montella sulla panchina del Milan in uno dei momenti storici più difficili della storia del club rossonero non sembra aver intaccato la fiducia del mister. Eppure le poche richiesta fatte dal tecnico in sede di mercato sono state tutte clamorosamente disattese.

MILANO - Povero Montella. Arrivato al Milan con tanto entusiasmo e, per sua stessa ammissione, con diversi anni di ritardo sulla sua personale tabella di marcia, alla luce di quella passione rossonera mai negata fin dall’inizio della sua carriera, l’aeroplanino ci ha messo poco a rendersi conto di essere capitato in uno dei momenti più difficili della ultracentenaria storia rossonera. Inutile ribadire per l’ennesima volta le ragioni di una tale confusione - per usare un eufemismo - societaria. Basti solo fare un passo indietro al 4 luglio scorso, quando per la sua prima cena di «programmazione» da allenatore del Milan, Vincenzo Montella è stato invitato da Adriano Galliani, ancora per poco al posto di comando in via Aldo Rossi, e Nicholas Gancikoff, autentica meteora nel cielo milanista.

La lista strappata
Inutile raccontare che fine abbia fatto la lista della spesa preparata con cura dall’ex tecnico di Fiorentina e Sampdoria e consegnata quella sera ai suoi due interlocutori nell’ormai famosa cartellina rossa. Le richieste di Montella erano poche, ma chiare ed estremamente definite: un difensore centrale di solidità ed esperienza da affiancare a Romagnoli; un regista in grado di prendere il posto di Montolivo con l’obiettivo di riportare il capitano rossonero in mezzala a restituire al centrocampo rossonero capacità di interdizione e qualità lì in mezzo; dulcis in fundo un attaccante esterno da schierare sulla fascia destra capace di supportare il lavoro della punta centrale Bacca o Lapadula) e di Niang sulla sinistra.

No su tutta la linea
Come sia andata a finire lo sappiamo tutti. In difesa è arrivato solo Gustavo Gomez, discreto prospetto ma ancora acerbo e tutt’altro che pronto per un campionato complicato come quello italiano; in mezzo al campo Adriano Galliani è riuscito a celebrare la festa della mezzala, portando a Milanello Sosa, Pasalic e Mati Fernandez, ma neppure uno straccio di regista; in attacco è rimasto tutto così, tanto da costringere Vincenzo Montella a promuovere Suso, per fortuna supportato finora dal buon rendimento dello spagnolo.

La fiducia resta
La cosa più importante è che malgrado il caos che ha investito tutto l’universo rossonero nel delicato momento del passaggio di consegne da Silvio Berlusconi ai nuovi proprietari cinesi, Vincenzo Montella non ha mai dato la sensazione di perdere la bussola. Tra i tanti no incassati sul mercato, il senso diffuso di precarietà inalato a pieni polmoni da tutta la squadra negli ultimi due mesi e l’insofferenza della piazza ormai satura di delusioni, nulla è riuscito ad intaccare la fiducia del tecnico rossonero. Ed è questa probabilmente la notizia più importante per la tifoseria rossonera. 

In attesa del closing tanto atteso che potrebbe finalmente sbloccare il mercato e chissà, forse anche vedere soddisfatte le richieste di mister Montella.