Le pagelle: Voti bassi a Valentino e Lorenzo
Stavolta i duellanti per il titolo mondiale convincono meno degli altri due piloti con cui si sono giocati la vittoria: Marc Marquez e Andrea Iannone. Restano le emozioni che ci hanno regalato in gara questi quattro fenomeni
PHILLIP ISLAND – Quattro fenomeni quelli che si sono contesi fino all'ultimo giro la vittoria del Gran Premio d'Australia: nell'ordine sono giunti Marc Marquez, Jorge Lorenzo, Andrea Iannone e Valentino Rossi. Ma non tutti si meritano il massimo dei voti: il perché lo spiegano le pagelle post-gara del DiariodelWeb.it.
MARC MARQUEZ – voto 10 e lode. Ad ogni Gran Premio, Marc Marquez lancia la monetina: se esce testa, estrae dal cilindro l'ennesimo coniglio; se la testa non c'è, casca per terra. Stavolta era la domenica buona. Il campione del mondo uscente voleva fortemente la sua prima vittoria in carriera sulla sua pista preferita, quella di Phillip Island, un circuito da «manico». Ma, per riuscire ad avere la meglio su quel quartetto di cagnacci incattiviti, ha dovuto tirare fuori il meglio di sé: rimonta mozzafiato, giro più veloce all'ultimo passaggio, sorpasso conclusivo su Lorenzo. Chapeau.
JORGE LORENZO – voto 5,5. Per il secondo GP di fila, butta via sul finale una potenziale vittoria dopo aver dominato tutta la gara. In Giappone non era riuscito ad amministrare le gomme da bagnato sulla pista asciutta, stavolta si è fatto fregare come un pollo da Marquez all'ultimo giro, che aveva iniziato con ben otto decimi di vantaggio. In gergo tennistico, si direbbe che gli è venuto il «braccino»: quel blocco psicologico che ti impedisce di esprimere il massimo delle tue potenzialità perché pensi troppo al risultato finale. Infatti, da quando è entrato nel vivo della volata mondiale, 'Por Fuera' sembra essersi improvvisamente inceppato. Ma ad un aspirante campione del mondo non può mancare anche una granitica tenuta mentale.
ANDREA IANNONE – voto 10. Il suo podio è certamente merito dell'irresistibile velocità di punta della sua Ducati Desmosedici GP15, che gli consentiva di sverniciare tutti gli avversari in rettilineo. Ma non sottovalutate gli attributi che il pilota di Vasto ha sfoderato nella lotta diretta con tre campioni da far tremare le ginocchia. Con i sorpassi che si è inventato durante questa gara, ha dimostrato una volta per tutte di avere le qualità per entrare anche lui in quel ristretto club d'eccellenza. Tanto da meritarsi anche i complimenti di Valentino Rossi, battuto nel duello per il terzo posto: «So quanto sia forte nelle battaglie all'ultimo giro». L'allievo che supera il Dottore.
VALENTINO ROSSI – voto 6,5. Stavolta non ci siamo proprio. Sulla carta, la pista doveva essergli favorevole. Invece ha buttato via il potenziale vantaggio alla ricerca di soluzioni di assetto che non si sono concretizzate. E così è ricascato nel solito ritardo in qualifica, complicandosi la vita per la gara. Questi errori li ha ammessi lui stesso, con onestà, ma a questo punto della stagione non se li può più permettere.
MAVERICK VINALES – voto 8. La stagione di debutto per lui e di rientro per la Suzuki è stata comprensibilmente molto complicata. Ma sprazzi di talento come quelli messi in mostra su una pista tecnica come Phillip Island, valsi il sesto posto finale, dimostrano che l'ex campione del mondo di Moto3 ha un grande potenziale. Teniamolo d'occhio.
ANDREA DOVIZIOSO – voto 4. La situazione sta diventando veramente imbarazzante. Mentre il suo compagno di squadra riportava la Ducati sul podio, lui languiva per tutta la gara intorno alla decima posizione, per poi chiudere ancor più in calo, tredicesimo. Il tutto senza riuscire a dare una spiegazione convincente per l'enorme ritardo dalla vetta. Lo stiamo perdendo.
MOTOGP – voto 10 e lode. Se a qualcuno non fosse bastata l'entusiasmante volata mondiale che ci stiamo godendo, in Australia questo straordinario campionato ci ha regalato anche una delle gare più combattute e divertenti degli ultimi anni. Sarà un'annata da seguire con il fiato sospeso fino all'ultimo giro. E da raccontare ai nostri nipoti.