Ora il Milan ci crede: nuovo spiraglio per Ibra
Si profila all’orizzonte uno scontro frontale tra lo svedese e il Psg, con il Milan spettatore interessato. Alla base di tutto la richiesta di Ibra al club parigino di rescissione del contratto con annessa buonuscita. L’operazione ritorno a casa è sempre difficile ma ora si torna a sperare. Intanto è allo studio il piano B di Galliani.
MILANO - Avete presente le montagne russe? È quella complicata giostra di emozioni che i tifosi del Milan stanno vivendo dall’inizio dell’estate ogni volta che si parla di Zlatan Ibrahimovic: un giorno spazio all’euforia per il possibile ritorno in rossonero dell’attaccante svedese, l’attimo seguente è depressione.
Il trend degli ultimi giorni era stato decisamente negativo, colpa della doppia batosta incassata una dietro l’altra: prima il brusco stop alla cessione di Ibra da parte di Al Khelaifi, presidente del Psg, poi la dichiarazione pubblica del procuratore del calciatore, Mino Raiola, a dare il colpo di grazia ai sogni di gloria dei fans milanisti: «Escludo un trasferimento di Ibrahimovic. Zlatan è considerato troppo importante per la proprietà qatariota del club campione di Francia».
Ibra vuole solo il Milan
Tutto giusto, tutto corretto, se non fosse per un piccolo particolare, ancora forse sottovalutato: la volontà del calciatore. Che Ibra voglia tornare al Milan non è più un segreto per nessuno, assecondato - se non spinto - dalla moglie Helena Seger, affascinata dalla prospettiva di tornare a vivere a Milano. Ad inizio estate l’attaccante del Paris Saint Germain aveva dato la sua totale disponibilità ad accettare il trasferimento in rossonero, tollerando perfino una considerevole riduzione dell’ingaggio (8,5 milioni per due anni oppure 6 per tre anni, la proposta di Galliani, a fronte dei quasi 14 percepiti dal Psg). Poi però c’è stata l’inattesa frenata dettata dalle esigenze del club parigino. Innanzitutto la difficoltà nel trovare un sostituto all’altezza - l’ipotesi Lacazette del Lione è presto tramontata -, oltre alla consapevolezza che, seppure arrivato a 34 anni, Ibrahimovic è ancora un giocatore che sposta gli equilibri.
Raiola pretende una buonuscita per il suo assistito
Oggi però le cose potrebbero essere di nuovo cambiate. Il bomber svedese sembra intenzionato a puntare i piedi per tornare al Milan, ma a complicare ulteriormente una possibile rescissione del contratto, ecco la richiesta di Mino Raiola di una considerevole buonuscita per rinunciare ai 14 milioni ancora dovuti dal Psg a Ibra in questa stagione. È probabile che su questo aspetto si arriverà ad uno scontro frontale che darà vita alla tanto attesa separazione. A quel punto, il ritorno al Milan sarà una semplice formalità.
Come cambia il Milan, con o senza Ibra
A preoccupare però il popolo milanista è un altro aspetto, altrettanto significativo: il ritorno di Zlatan Ibrahimovic non può essere confinato al ruolo di colpo dell’ultimo secondo di mercato. Malgrado si continui a ribadire che riportare il centravanti del Psg a Milanello sarebbe la ciliegina sulla torta di una campagna acquisti importante, la verità è che il nuovo Milan di Sinisa Mihajlovic, con o senza Ibra, cambierebbe fisionomia in maniera decisiva: con il gigante svedese, squadra da scudetto; altrimenti - malgrado un Bacca sempre più inserito negli schemi rossoneri - da quarto/quinto posto.
Qual è il piano B della dirigenza rossonera?
E allora resta da capire quali siano i reali obiettivi della dirigenza rossonera perché se, come appare evidente dai proclami di inizio stagione, questo deve essere l’anno della rinascita, quello del ritorno certo in Champions League, non è strategicamente sensato affidare al possibile, ma tutt’altro che scontato, ritorno di Zlatan Ibrahimovic, il raggiungimento della meta prefissata. Serve a tutti i costi un piano B ed è necessario che sia pronto subito. Da tenere lì in caldo e tirare fuori nella malaugurata ipotesi che alla fine il club parigino vinca la sua battaglia e blocchi ancora per un anno il suo centravanti.
Ibra resta ancora un sogno per tutti i tifosi del Milan, fermamente decisi a coltivarlo fino all’ultimo, ma in caso di fallimento dell’operazione le alternative devono essere rassicuranti. Altrimenti questo ricco mercato da quasi 85 milioni di euro già spesi potrebbe rivelarsi una rovinosa incompiuta.