18 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Calciomercato

Ancelotti-Milan, Berlusconi ci crede ancora

Ma intanto in casa Milan si lavora a diverse ipotesi alternative: la più accreditata al momento è la pista che porta a Vincenzo Montella, ma solo se rescinderà il proprio contratto con la Fiorentina. Poi c’è il sogno Antonio Conte, mentre più defilati restano Unai Emery e Maurizio Sarri.

MILANO - Silvio Berlusconi non è tipo da arrendersi dopo un no, è la sua storia di imprenditore, leader politico e soprattutto di presidente del Milan che ce lo insegna. Ed è per questo che oggi, malgrado il cordiale rifiuto incassato da Carlo Ancelotti, ribadito dal fido Bronzetti, continua ad essere il tecnico di Reggiolo la prima opzione per la panchina del club rossonero: «Spero che Galliani possa convincere Ancelotti a venire al Milan. Io sono ottimista e anche Galliani è ottimista».

Ancelotti: «Costretto a fermarmi per problemi di salute»
Eppure le parole dell’ex allenatore del Real Madrid, messo alla porta da Florentino Perez contro tutto e contro tutti non possono essere state male interpretate: «Nel caso dovesse essere notificata la rescissione del mio contratto, mi fermerò un anno. Anche perché ho un motivo molto serio per fermarmi, devo operarmi alla cervicale per via di una stenosi. Da qualche tempo mi procura un formicolio alle mani. Se dovessi perdere altro tempo potrebbe passare alle gambe, perciò ho preso già l'appuntamento per l'intervento chirurgico, a Vancouver, in Canada, dove ho anche preso casa con mia moglie. Non so francamente quanto tempo dovrò stare fisicamente fermo, per la fase post-operatoria e per la successiva rieducazione».

Berlusconi: «Vogliamo Ancelotti ma abbiamo quattro alternative»
Un concetto chiaro che va ben oltre i programmi più o meno battaglieri proposti da Adriano Galliani nel suo viaggio - peraltro ancora in corso - a Madrid per convincere l’amico Carletto. Ragion per cui, pur senza fare nomi e cognomi, ad Arcore sono già iniziate le consultazione per scegliere un candidato bis in caso di rifiuto da parte di Ancelotti: «Siamo in contatto con Carlo, ma abbiamo pronte quattro alternative: una all’estero, le altri in Italia», le parole di Silvio Berlusconi.
Inutile fare troppi esercizi di fantasia, i nomi sul taccuino dei dirigenti rossoneri sono ormai quelli da tempo e non ci si potrà discostare molto da questa ristretta cerchia di tecnici. 

Montella in pole position
In pole position oggi c’è sicuramente Vincenzo Montella, gravato da una clausola rescissoria di 5 milioni che lo lega ancora alla Fiorentina. Ma dopo gli screzi delle ultime settimane non è esclusa una rescissione di contratto che potrebbe favorire l’approdo dell’Aeroplanino a Milanello.
Subito a ruota Unai Emery, deus ex machina del miracolo Siviglia, già da un paio d’anni in orbita Milan. Il problema del tecnico basco è che non è mai entrato nelle grazie di Silvio Berlusconi e per questo difficilmente riuscirà a vincere queste inconsuete primarie.
Più o meno lo stesso destino di Maurizio Sarri, applaudito da tutto il mondo del calcio per il lavoro svolto con l’Empoli ma senza quel physique du rôle richiesto da Silvio Berlusconi per guidare il Milan.

Conte, l’uomo giusto al momento giusto
Last, but not least, Antonio Conte. Si, l’ultimo della lista è proprio lui, il ct azzurro, che rappresenta oggettivamente il profilo più giusto per rilanciare una squadra abbrutita da troppi anni di delusioni. Ma c’è un contratto con la Federcalcio ad impedire un matrimonio che sembrava cosa fatta già lo scorso anno. Ed allora attenti agli sviluppi. Galliani sembra aver dato ad Ancelotti un ultimatum che scadrà giovedì. Per quella data saranno fugati tutti i dubbi sulle decisioni di Carletto e la caccia al nuovo allenatore del Milan entrerà finalmente nel vivo.