Disfatta viola, Montella si consola con il Milan
La sonora lezione rimediata dal Siviglia nella semifinale di Europa League potrebbe aver lasciato in ereditą una spaccatura profonda tra Montella e la Fiorentina. Ed in questo solco ecco inserirsi il Milan, pił volte annunciato sulle tracce del tecnico campano ed ancora indeciso tra Unai Emery e Carletto Ancelotti.
FIRENZE - La pioggia di fischi che ha accompagnato l’uscita dal campo dei viola, dopo la severa legnata subita dal Siviglia nella semifinale di ritorno di Europa League, potrebbe rappresentare la colonna sonora dell’atto conclusivo del rapporto tra Vincenzo Montella e la Fiorentina. Troppo dure le parole del tecnico per non lasciare strascichi polemici con la tifoseria gigliata, accusata senza mezze misure di non avere rispetto per il lavoro svolto finora: «Credo che chi paga abbia il diritto di esprimere il proprio parere. Però la squadra non meritava quei fischi. Per come abbiamo giocato quest’anno avevamo diritto ad un maggiore rispetto ma i tifosi evidentemente non riconoscono quella che è la nostra e la loro dimensione. Futuro? Io ho un contratto, e la società conosce il mio pensiero. Ma magari sarà la Fiorentina a decidere di non confermarmi». Punto e a capo.
Berlusconi grande estimatore di Montella
Ovvio che certe parole abbiano avuto il potere di far drizzare le orecchie a personaggi quali Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, da sempre grandi estimatori del tecnico viola. La scelta del prossimo allenatore del Milan è ancora in alto mare, più o meno come la decisione - anche più importante - che potrebbe portare alla cessione di un pacchetto di quote della società da parte dell’ex premier.
In questo quadro di legittima confusione ci sta tutto e il contrario di tutto. Perché è vero che attualmente in pole position per sostituire Filippo Inzaghi c’è sempre l’allenatore basco del Siviglia, Unai Emery, ma sono bastate un paio di scoppole rimediate da altri due allenatori di casa nostra, Montella e Ancelotti, per dare nuova linfa a congetture finora tenute nel cassetto.
Montella-Della Valle, è rottura
La prima, come si diceva in apertura, riguarda appunto Vincenzo Montella. Lo sfogo del tecnico viola non è piaciuto a nessuno, meno che mai al presidente della Fiorentina Della Valle che ha pubblicamente ripreso il suo dipendente: «Certe cose andrebbero dette quando si è più tranquilli».
Ulteriore conferma di una crepa che al momento sembra difficilmente riparabile. Considerato che fino a qualche settimana fa l’unico ostacolo alla candidatura di Montella a nuovo allenatore del Milan era la fiera opposizione della dirigenza fiorentina, è evidente che qualcosa sia cambiato nei rapporti tra le parti ed è per questo che Galliani potrebbe rifarsi sotto con maggiore decisione.
Il sogno è Ancelotti, ma Carletto è irraggiungibile
È vero che il grande sogno del Milan ha le fattezze ruspanti e rubiconde, ben note dalle parti di Milanello, di Carletto Ancelotti, anche lui vittima di un’umiliazione pesante in Champions League e per questo vittima di una feroce contestazione da parte dei tifosi del Real Madrid. Ma il file «minestre riscaldate» al Milan è stato aperto troppe volte negli ultimi anni (Sacchi, Capello, Gullit, Donadoni, Shevchenko, Kakà) e sempre senza alcun successo. Oltre al fatto che il tecnico di Reggiolo si muove su parametri economici ormai di un’altra dimensione rispetto alle ristrettezze in cui versa il Milan. Ed è per questo che il sogno rossonero sembra destinato a restare tale con Ancelotti pronto ad accettare la corte del Manchester City.
Ed allora via al valzer delle panchine. La lunga estate calda del mercato è appena iniziata.