11 ottobre 2024
Aggiornato 05:00
Promossi e bocciati del Gran Premio di Spagna di MotoGP

Le pagelle: bravo Lorenzo, Honda e Ducati bocciate

Voti alti per le imprese degli spagnoli, 'Por Fuera' e Marquez; sotto la sufficienza le gare della casa giapponese e di quella italiana. Ecco i nostri giudizi sulla corsa andata in scena ieri sul tracciato di Jerez

JEREZ – Un Gran Premio di Spagna fatto di grandi imprese, come il ritorno alla vittoria di Jorge Lorenzo e il secondo posto di Marc Marquez nonostante il dito fratturato, ma anche di errori gravi e banali, come quelli dei due piloti Ducati e di Hiroshi Aoyama. A tirare le fila di tutte le storie raccontate da questa gara ci provano le nostre pagelle.

JORGE LORENZO – voto 10 e lode. Allora era tutta questione di testa. Altro che adattamento alla moto, altro che allenamento fisico. Tutto quello di cui 'Por Fuera' aveva bisogno era sentire la fiducia della squadra. Non lo si può biasimare, avendo un compagno di box ingombrante come Valentino Rossi. Fatto sta che, appena ottenuta la certezza del rinnovo del contratto in Yamaha anche per il 2016 (a proposito, ma l'anno scorso non dissero che aveva firmato un biennale?), il quattro volte campione del mondo è tornato a volare. In testa in tutte le sessioni tranne una, pole position, giro più veloce e vittoria. Il Lorenzo che conosciamo, finalmente. Ora metta la testa a posto, perché il Mondiale è lontano, ma non irraggiungibile.

MARC MARQUEZ – voto 10. Non è certo l'unico campione della storia ad avere corso in condizioni fisiche precarie. Ma disputare un Gran Premio con un mignolo fratturato e operato non più di una settimana fa resta un'impresa da grande. Il campione del mondo in carica ha dovuto stringere i denti fin dalle prove libere, e lo ha ammesso. In gara ha dovuto cedere agli antidolorifici e tuttavia, dopo aver costruito il suo vantaggio alla partenza, ha retto magnificamente nella fase finale (proprio quella in cui le fitte al dito si facevano sentire di più, complice la fatica) al ritorno di Valentino Rossi. Questi punti tanto sudati e fondamentali in classifica mondiale se li merita tutti.

VALENTINO ROSSI – voto 7,5. Ci ha provato, a fare un altro scherzetto a Marc Marquez come quello del Gran Premio di Argentina. Partito bene, risalendo dal sesto al quarto posto, il Dottore ha messo il sale sulla coda dello spagnolo nelle fasi finali, ma stavolta il suo rivale ha risposto ed è scappato via. Rispetto alla gara di quindici giorni fa, gli mancavano le gomme dure. Perché, al di là della granitica forza psicologica e del talento cristallino, mai in discussione, l'ultima vittoria del campione di Tavullia era maturata soprattutto grazie all'intuizione strategica. Stavolta non è stato così, anzi, sulla scelta degli pneumatici per sua stessa ammissione non ci ha capito nulla fin dalle prove libere. Per questo perde qualche voto in pagella. Ma il bilancio (200° podio in carriera e vantaggio in classifica aumentato su Dovizioso) resta ampiamente positivo.

CAL CRUTCHLOW – voto 8,5. Un altro risultato straordinario: un quarto posto frutto dello scontro nelle fasi iniziali di gara con Pol Espargaro, da cui è emerso vincitore. Per l'ennesima volta il leader del team di Lucio Cecchinello riesce non solo ad essere il migliore dei privati, ma ad inserirsi nelle posizioni che contano quando gli ufficiali fanno qualche pasticcio. La sua sta diventando una stagione da incorniciare.

ANDREA DOVIZIOSO E ANDREA IANNONE – voto 5. La Ducati si aspettava che Jerez fosse un circuito difficile per il team, ma i suoi due piloti si sono resi la vita ancor più difficile a causa dei loro errori. Andrea Iannone è scivolato indietro in classifica partendo male dalla prima fila, per colpa della mappatura da bagnato azionata per sbaglio al posto del launch control, mentre Andrea Dovizioso si è ritrovato ultimo scivolando nella ghiaia al secondo giro. Poi hanno rimontato bene entrambi, ma questo non basta a ripagare la casa di Borgo Panigale di un'occasione persa. La rincorsa al Mondiale è già ripida per la rossa, se poi non si sfruttano nemmeno tutte le chance...

YONNY HERNANDEZ – voto 7. Il pilota della Ducati Pramac porta a casa un buon decimo posto. Ma più che il risultato finale, gli applausi se li merita per essere uscito vincitore dalla battaglia più entusiasmante della gara: lo scontro a cinque negli ultimi giri con la Suzuki di Maverick Vinales, la Honda di Scott Redding e le altre Ducati di Hector Barbera e del suo compagno di squadra Danilo Petrucci. Efficace e spettacolare.

HONDA – voto 4. Lo hanno ribadito anche in questo weekend: di un ritorno di Casey Stoner, anche se si prolungasse l'assenza di Dani Pedrosa, non vogliono nemmeno sentirne parlare. La motivazione di questa scelta resta del tutto insondabile. Intanto perché sarebbe un colpo di marketing senza pari, come ha dimostrato il breve ma seguitissimo rientro di Troy Bayliss in Superbike, che aumenterebbe ulteriormente il seguito del campionato e del team. E poi perché il collaudatore Hiroshi Aoyama, a lui preferito come sostituto di Pedrosa, pare francamente inadeguato: oggi ha chiuso la sua gara con uno spettacolare schianto alla curva 5 mentre si trovava in zona punti. Anche uno Stoner fuori forma poteva fare meglio di così.