Le pagelle ai test: Ferrari promossa, Mercedes prima della classe
Pieni voti per i campioni del mondo, mentre Maranello finisce dietro anche alla Williams. Ecco i nostri promossi e bocciati in vista del primo Gran Premio della stagione 2015 che si correrà tra dieci giorni in Australia.
BARCELLONA – Dopo dodici giorni complessivi di prove pre-stagionali tra Jerez de la Frontera e Barcellona, i team di Formula 1 hanno lasciato la palestra spagnola per imbarcarsi sugli aerei in direzione Australia, dove domenica 15 marzo si correrà il primo Gran Premio del Mondiale 2015 di Formula 1. Intanto, noi del DiariodelWeb.it ne approfittiamo per dare le nostre pagelle ai protagonisti dei test invernali.
MERCEDES – voto 10. Nessuno poteva nutrire ragionevoli dubbi sul fatto che il vantaggio della corazzata tedesca non si fosse improvvisamente dissolto nel corso dell’inverno. Ma scoprire che è addirittura aumentato è stata una mazzata per le ambizioni di tutti gli avversari. In tutte e tre le tornate di prove non hanno mai nemmeno montato le più performanti gomme super-soft, e con le semplici soft sono stati comunque nettamente più veloci di tutti. Secondo i calcoli del loro stesso sofisticato Gps, fatti trapelare da una rivista teutonica, il vantaggio sui primi avversari si aggirerebbe intorno al secondo al giro. Come a dire che loro, questo Mondiale 2015, possono solo perderlo.
WILLIAMS – voto 8. Che sia per reali problemi di svezzamento o per scelta, la squadra di Grove ha seguito una strategia molto simile a quella della Mercedes. Hanno cercato il tempo solo a tre giorni dalla fine delle prove e i risultati sono stati eccellenti: due secondi e un primo posto, costantemente davanti alla Ferrari. Non si tratta di un fuoco di paglia, ma dell'esito di una lunga e graduale risalita verso la vetta cui il passaggio ai motori Mercedes, l'anno passato, ha dato l'impulso decisivo. La coppia di piloti, poi, è una delle meglio assortite: la granitica esperienza di Felipe Massa e la brillantezza giovanile di Valtteri Bottas. Teneteli d'occhio.
FERRARI – voto 7. Vederli volare nei primi test di Jerez forse aveva illuso più di qualche tifoso. Ma un terzo posto nella classifica virtuale all'inizio del Mondiale 2015 rappresenta comunque un balzo in avanti gigantesco rispetto alla Caporetto della scorsa stagione. Per i vecchi vertici tecnici, questa è una parziale rivincita, visto che la SF15-T è uscita dalla loro penna. Per la nuova dirigenza, un primo successo, visto che la guasconeria da playboy di Maurizio Arrivabene ha subito convinto i giornalisti, stufi di anni di grigiore comunicativo. Per i due piloti, un esame superato, visto che Vettel e Raikkonen sembrano trovarsi bene insieme e il finlandese è perfino tornato a sorridere (miracolo!). Manca solo Alonso. Stai a vedere che il problema era davvero lui...
RED BULL – voto 6,5. Se l'obiettivo della livrea camuffata in bianco e nero, oltre a far venire il mal di mare ai fotografi, era quello di confondere le idee agli osservatori, certamente ci sono riusciti. Il motore Renault continua a pagare dazio rispetto al più potente Mercedes, su questo non ci sono dubbi: ma possibile che la sorella minore Toro Rosso, a parità di propulsore, le stia costantemente davanti? Il sospetto è che si siano divisi i compiti: al team di Faenza la ricerca della prestazione e alla squadra di Milton-Keynes quella dell'affidabilità. Se questi sono i presupposti, è facile che gli ex campioni del mondo lottino per il podio con Williams e Ferrari. Per ora, restano il più grande mistero di questi test.
SAUBER – voto 6. La ferrarina è andata bene: potremmo dire come un orologio svizzero, giocando sulla nazionalità del suo fondatore Peter Sauber. Il che conferma il passo avanti fatto dai propulsori di Maranello, che l'anno scorso erano stati il vero tallone d'Achille, ma anche il buon lavoro, con risorse quasi ridotte all'osso, della squadra di Hinwil. Ogni anno la Sauber rischia il fallimento, eppure resiste, al punto di essere diventata, dopo Ferrari, McLaren e Williams, la scuderia più duratura sulla griglia di partenza. Quest'anno sembrano aver scovato l'ennesimo grande talento nel giovane brasiliano Felipe Nasr, per scommettere sul quale hanno stracciato un contratto già in essere con Giedo van der Garde, finendo persino in tribunale. Peter Sauber è fatto così: ha un fiuto eccezionale e tanta, tanta voglia di combattere.
TORO ROSSO – voto 6. Della competitività messa in mostra dalla monoposto di Faenza abbiamo già detto nel paragrafo dedicato alla sorella maggiore Red Bull. Qui ci limitiamo ad analizzare la coraggiosa scelta dei due piloti, i più giovani di tutto il paddock. Due figli d'arte: Carlos Sainz Jr, erede dell'omonimo pluricampione rally, e Max Verstappen, figlio di Jos, già compagno di squadra di Schumi in Benetton. Per dare un sedile a quest'ultimo, a soli 17 anni, si sono attirati le ire di mezzo circus. Eppure Max viaggia, e anche forte. La sua tenuta psicologica sotto pressione è ancora tutta da verificare, ma per il momento la maturità sembra esserci. Anche se manca ancora quella del liceo...
LOTUS – voto 5. Visti i chiari di luna dell'anno scorso, hanno pensato bene di unirsi alla nutrita truppa di squadre motorizzate Mercedes. E i risultati, per quanto a sprazzi e soprattutto nelle ultime tornate di test a Barcellona, sono cominciati ad arrivare. La monoposto, però, continua ad avere qualche problema, soprattutto all'anteriore. La strada da fare per tornare a lottare con i grandi, insomma, sembra ancora lunga.
FORCE INDIA – voto 5. L'insufficienza è per il ritardo con cui la nuova monoposto è arrivata in pista, a soli tre giorni dalla fine delle prove invernali. Il motivo? Il patron Vijay Mallya si era dimenticato, diciamo così, di pagare le fatture di una manciata di fornitori. La situazione finanziaria, per ora, sembra tuttavia risolta, grazie anche ai milioni messicani portati in dote dal secondo pilota Sergio Perez. E la nuova macchina, seppur in ritardo di sviluppo, non ha fatto emergere nel corso dello svezzamento grossi problemi di affidabilità. Meglio così.
MCLAREN – voto 2. Un tempo qualche maligno aveva soprannominato Fernando Alonso "Culonso", giocando su qualche botta di fortuna ai tempi dei Mondiali in Renault. Se lo è mai stato davvero, sicuramente oggi l'asturiano non lo è più. Ha lasciato una Ferrari che finalmente sembra sul punto di risorgere per tornare in una McLaren sprofondata negli abissi. Il rientro in F1 del motorista Honda è stato sicuramente un grande colpo mediatico, ma ha fatto anche prendere un colpo altrettanto grande al fondatore Ron Dennis alla vista degli esiti di questi test. Non c'è stato un singolo giorno che sia stato uno in cui la squadra di Woking non abbia registrato un guasto al propulsore. E dire che la monoposto è bella e innovativa e potrebbe dire qualcosa di interessante, se solo riuscisse ad arrivare al traguardo. Anche ammesso che Alonso riesca a recuperare dai postumi dell'incidente e schierarsi al via in Australia, saprà che le sue sofferenze saranno appena cominciate.
MARUSSIA – senza voto. Manca la monoposto e il secondo pilota, ma la squadra è sopravvissuta all'inverno ed è ufficialmente tra gli iscritti al Mondiale 2015. Più di quanto la maggior parte degli osservatori avrebbe scommesso. Per loro già essere sulla griglia di partenza di Melbourne sarebbe una vittoria.
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