26 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Por Fuera si prepara al debutto con Ducati

Dopo Rossi, un altro compagno ostico per Lorenzo: «Difficile battere Dovizioso»

Dalla padella Valentino, Jorge si è buttato nella brace Andrea: di nuovo un pilota italiano come vicino di box. E guai a sottovalutarlo: «Nei test di Valencia è andato molto forte ed è nel miglior momento della sua carriera»

Jorge Lorenzo ai box Mercedes ad Abu Dhabi
Jorge Lorenzo ai box Mercedes ad Abu Dhabi Foto: Mercedes

ROMA – E se l'avversario più pericoloso per Jorge Lorenzo il prossimo anno non fosse Valentino Rossi, né Marc Marquez e nemmeno Maverick Vinales, ma... Andrea Dovizioso? Detta così suona come una provocazione, ma a lanciarla è stata lo stesso campione maiorchino. «Andrea è una persona di grande logica e molta esperienza – ha spiegato – Non commette errori, arriva sempre al traguardo e fa molti punti. Nei test di Valencia è andato molto forte e penso che sia nel miglior momento della sua carriera. Non sarà facile essere più veloce di lui». D'altra parte, un vecchio adagio delle corse sostiene che il primo rivale sia sempre il proprio compagno di squadra, e dalla sua Desmodovi ha il vantaggio di conoscere una moto così particolare come la Ducati ormai da quattro anni. Nel corso dei quali ha corso con piloti del calibro di Cal Crutchlow, Nicky Hayden e Andrea Iannone, riuscendo spesso e volentieri a batterli. E anche con Lorenzo, in passato, il pilota di Forlì battagliò ruota a ruota, nel biennio 2006-2007, quello in cui i due si contesero i due titoli di classe 250 vinti dallo spagnolo. A Borgo Panigale, dunque, ci si aspetta una battaglia vera, anche perché Jorge non prevede un lungo periodo di apprendistato: «Non posso parlare delle mie sensazioni, ma sono molto felice. Non so se potrò lottare per il titolo, ma per le singole gare sì».

La febbre della Formula 1
Costretto dal contratto che lo lega alla Yamaha fino a fine anno a non esprimersi sulla sua nuova moto, Jorge Lorenzo si è comunque confessato ai microfoni dei giornalisti lo scorso weekend, quando ha assistito dal box Mercedes all'ultimo e decisivo Gran Premio del Mondiale di Formula 1 ad Abu Dhabi. Una passione, quella dell'iberico per le quattro ruote, a cui ha dato sfogo anche oggi pomeriggio ad Andorra, inaugurando il suo museo dedicato ai grandi dei motori: «Sono riuscito a mettere insieme tutte le tute dei campioni del mondo di Formula 1 dal 1961 ad oggi, ovvero da Phil Hill fino a Lewis Hamilton – ha spiegato al quotidiano sportivo Marca – Ed anche sul fronte caschi sono molto vicini a quella cifra. Tutto è iniziato nel 2012, quando alla Race of champions io e Sebastian Vettel ci siamo scambiati la tuta. Da quel momento è iniziato questo mio interesse, e sono iniziati molti scambi diretti con piloti, visto che ne conosco personalmente parecchi, ed in alcuni casi ho acquistato dei pezzi mirati da collezionisti in tutto il mondo. Ho più di un centinaio di pezzi, tra cui molte tute di Michael Schumacher, caschi, guanti, volanti, ed altri oggetti. Di Ayrton Senna ho tutto. Ho iniziato a seguire la Formula 1 nel 1998, guardando i duelli tra Schumacher e Mika Hakkinen e mi sono appassionato». Tanto da chiedere (e ottenere) alla Mercedes di poter provare la monoposto campione del mondo, impresa realizzata il mese scorso a Silverstone. E chissà che il cinque volte iridato non ci stia pensando seriamente, a fare quel salto in F1 che il suo storico nemico Valentino Rossi si limitò ad accarezzare: «Ora non è come 30 o 40 anni fa, quando John Surtees arrivò a vincere sia in moto che in Formula 1. Prima era più semplice, c’erano solo quattro ruote e un volante senza bottoni e senza troppe complicazioni. Adesso anche solo comprendere tutte le funzioni dei tasti sul volante sarebbe un compito terribile. C’è così tanta tecnologia che arrivare al livello dei piloti di F1 sarebbe praticamente impossibile. Però nella vita ci sono poche cose impossibili...».