27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Qualifiche a Le Mans

Lorenzo martello, Vale distante: «Domani chissà»

Por Fuera fa pole position e record della pista: «Se continuiamo così, per gli altri sarà difficile». Dietro di lui sorprendenti Marc Marquez e le Ducati. Valentino Rossi mai così in ritardo quest'anno, è solo settimo

Il poleman del GP di Francia, Jorge Lorenzo
Il poleman del GP di Francia, Jorge Lorenzo Foto: Yamaha

LE MANS – Mamma mia, che Jorge Lorenzo. A Le Mans, il campione del mondo in carica mette davvero paura. La metteva ieri, quando cominciando con il piede giusto le prove libere si era già imposto come punto di riferimento di questo inizio del Gran Premio di Francia. Figuriamoci oggi, che ha portato a casa l'en plein, come dicono da quelle parti: pole position, giro perfetto, record della pista (1:31.975, di una manciata di centesimi meglio del precedente primato firmato Rossi) e vantaggio oceanico di quattro decimi rifilati al primo degli inseguitori, Marquez. In questo fine settimana transalpino non sembra essercene davvero per nessuno. «Abbiamo cominciato da un'ottima base fin da ieri e questo ci ha facilitato le cose – commenta il maiorchino a fine prove – Abbiamo lavorato benissimo, su ogni dettaglio, su ogni curva. La moto era pronta per fare un giro velocissimo. Dopo le ultime prove libere immaginavo di potermi avvicinare all'1:32, ma sono andato perfino oltre le mie aspettative, il giro è stato fantastico. Sono molto contento, non solo per la pole position, non solo per il record della pista, ma soprattutto per il lavoro che abbiamo fatto». E ci mancherebbe pure.

Marquez meglio del previsto
Al suo connazionale Marc Marquez, la seconda casella va finanche larga: ha realizzato ben più di quanto fosse lecito aspettarsi, su una pista che sulla carta avrebbe dovuto evidenziare tutti i limiti in accelerazione della sua Honda. «Sapevamo che questa sarebbe stata una pista molto difficile per noi e finora lo si sta dimostrando, anche in qualifica abbiamo fatto fatica – ammette il due volte iridato – Mi piacerebbe essere più attaccato a Jorge, ma lui qui è fortissimo. Già nelle ultime prove libere, con la gomma usata, ha fatto due giri di mezzo secondo più veloci di noi. Però dietro ci siamo io, Vale, le Ducati, tutti vicini e speriamo di fare una bella gara. Ma Jorge è un passo avanti, domani penso che farà il ritmo di gara migliore, poi vedremo quello che succederà. Il mio obiettivo è sempre quello di cercare di finire la gara in una buona posizione, il podio sarebbe ottimo».

Le Ducati tornano su
Poi, come riconosce anche lo stesso Marquez, ci sono le Ducati, tornate in grande spolvero dopo l'inciampo di Jerez. Andrea Iannone è terzo, a mezzo decimo dallo spagnolo, e perfino con il rammarico di aver potuto fare di più, se non fosse stato per una scivolata a pochi minuti dalla fine che lo ha costretto a cambiare moto. «Sono in prima fila, ma a volte non basta – confessa il Maniaco – Volevo essere al massimo secondo, ma per come si era messa la situazione ho rischiato di fare molto peggio. La mia velocità con la prima gomma è stata sufficiente per centrare il terzo posto, con la seconda avrei fatto ancora meglio ma la moto perdeva acqua, che è finita sulla gomma posteriore e sono scivolato. Eppure, correndo forte ai box... sono riuscito a cogliere comunque un risultato positivo». L'altra Desmosedici GP, quella di Andrea Dovizioso, fa buona guardia in quinta posizione, a poco più di un decimo dal compagno di squadra. «Potevo fare meglio, ma la moto mi ha portato lungo in una delle ultime staccate – racconta Desmodovi – Ma sono contento della velocità. E domani, se parto bene, potrò sfruttare la nostra potenza sul primo rettilineo».

Rossi non c'è
Il più deluso della pattuglia, indubbiamente, è però Valentino Rossi. Solo settimo in griglia di partenza, a oltre otto decimi da Por Fuera, addirittura dietro alle Yamaha satellite del team Tech 3 (quarto Pol Espargaro, sesto Bradley Smith). Così proprio non va: quest'anno non gli era ancora mai capitato di essere così in ritardo in qualifica, insomma sembrano tornate le difficoltà sul giro secco che aveva patito l'anno scorso.  L'unica speranza per gli avversari, Vale in testa, è che domani il Maestro Lorenzo cambi lo spartito: «Ho disputato tante gare nella mia carriera, oltre cento – racconta Jorge – A volte pensavo di vincere con distacco e poi sono arrivato fuori dal podio, altre non credevo di fare meglio del quarto posto e ho trionfato. Una cosa sono le prove, un'altra le gare. Certo, se continueremo così sarà difficile per gli altri tenere il mio passo, ma dovremo fare attenzione che loro non evolvano nel warm up e soprattutto che non cambino le condizioni in corsa».