20 marzo 2023
Aggiornato 14:30
Fisco

Meloni incalza Gentiloni: «La rottamazione delle cartelle ha creato un buco nei conti pubblici»

La presidente di Fratelli d'Italia chiede al Premier Gentiloni e al ministro Padoan di informare il Paese sull'esito reale della cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali

La presidente di FdI, Giorgia Meloni, incalza il governo Gentiloni sull'esito della rottamazione delle cartelle esattoriali.
La presidente di FdI, Giorgia Meloni, incalza il governo Gentiloni sull'esito della rottamazione delle cartelle esattoriali. Foto: ANSA

ROMA - La rottamazione delle cartelle esattoriali decisa con l'abolizione dell'Agenzia delle Entrate (sponsor pubblicitario del governo Renzi dagli incerti effetti collaterali) si è conclusa, ma sull'esito contabile dell'operazione aleggiano molti dubbi. La presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha scritto una lettera pubblicata dal Sole 24 Ore per chiedere «al Premier Gentiloni e al ministro Padoan di informare il Paese con celerità sul reale esito della cosiddetta 'rottamazione delle cartelle esattoriali' perché sono in ballo la tenuta dei conti pubblici e il futuro di molti cittadini e imprese». Per poterne beneficiare occorreva versare la prima rata entro il 31 luglio quindi è ora possibile sapere con certezza quanti soggetti hanno effettivamente fruito dell'agevolazione e quanti invece avevano presentato domanda ma non l'hanno attivata. E «non si tratta di una questione di poco conto» perché il Governo, sulla base delle istanze presentate, aveva quantificato un gettito per l'erario di circa 7,2 miliardi. La domanda che Giorgia Meloni pone al Governo è se tale previsione sia stata confermata oppure no.

La rottamazione delle cartelle? Solo per pochi
La sensazione della presidente di FdI è che «moltissimi che avevano fatto istanza di rottamazione ci abbiano poi rinunciato» visto che il meccanismo ideato dal Governo prevede che il debito debba essere saldato in sole cinque rate, delle quali le prime tre, pari al 70% del debito complessivo, con scadenze molto ravvicinate tra loro ed entro il 2017. «Normale che molti non abbiano potuto accedere alla rottamazione perché impossibilitati al saldo in pochi mesi di quasi tre quarti del loro debito», sottolinea in uno dei passaggi della missiva la leader di Fratelli d'Italia. Al problema di equità sociale di questa misura, utile per i potenti e inutile per il popolo, si aggiunge una possibile voragine nei conti dello Stato nel 2017.

Un altro buco nero nelle casse dello Stato?
«Il Governo dica subito pubblicamente quanti dei 7,2 miliardi di gettito previsti entreranno veramente dalla rottamazione delle cartelle e come intende colmare il buco che si è probabilmente creato a causa della sua incompetenza», insiste Meloni. «Visto che non vorremmo ritrovarci sul collo un'ulteriore manovra correttiva», la presidente di FdI suggerisce che venga immediatamente riproposto un nuovo provvedimento di rottamazione delle cartelle esattoriali con le necessarie modifiche per renderlo vantaggioso anche ai contribuenti che ad oggi non hanno le risorse necessarie per chiudere le loro pendenze. Una rottamazione - bis, alle stesse condizioni ma con un piano di rientro molto più lungo e concepito per le «persone normali» con disponibilità economiche limitate. «Così per una volta, costretto dalla tenuta dei conti pubblici, il Governo Renzi-Gentiloni potrà dar vita a una misura utile agli italiani», conclude Meloni.