19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Cantiere centrodestra

Meloni: «Temo che non si farà la legge elettorale»

La leader di Fratelli d'Italia: “Il governo Gentiloni serviva ad impedire agli italiani di votare. E' una vergogna il fatto che ormai la democrazia in Italia sia stata sospesa”

BARI - «No, credo di no, l'ho denunciato da tempo quando ci hanno detto che serviva il governo Gentiloni per fare una nuova legge elettorale. Infatti poi è arrivato il Governo Gentiloni e si è messo a parlare di tutto, fuorché della legge elettorale perché la verità è che il governo Gentiloni serviva ad impedire agli italiani di votare, giacché non avrebbe votato nel senso indicato dal governo Gentiloni e da Matteo». Lo ha affermato, parlando a Bari, la presidente Fdi Giorgia Meloni sulla possibilità che questo Parlamento riformi la legge elettorale come sollecitato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai presidenti delle Camere.

Democrazia sospesa
A giudizio di Meloni, infatti, il confronto sulla riforma elettorale «è un altro modo per prendere in giro gli italiani: una vergogna il fatto che ormai la democrazia in Italia sia stata sospesa». «Alla fine - ha detto ancora la presidente Fdi- la legge elettorale temo non si farà, in ogni caso se si volesse fare noi siamo disponibili a parlarne e abbiamo anche depositato le nostre proposte».

Solo il centrodestra unito può vincere
La fondatrice di Fdi ha ribadito la sua posizione per l'unità del centrodestra, «in questa fase» perché «pensiamo che sia sotto gli occhi di tutti come il centrodestra compatto possa essere estremamente competitivo nelle prossime elezioni. Siamo gli unici che possono presentare una proposta politica fondata sull'interesse nazionale italiano e sui diritti e i bisogni degli italiani. Non lo può fare il servilismo del Pd, non lo può neanche fare l'inconcludenza del M5s. Chiaramente però vogliamo vincere e ambire a vincere per ben governare. Questo significa che non siamo disposti a fare alleanze a qualunque costo. Bisogna che ci siano dei paletti chiari».

Basta uomini soli al comando
Per l'ex ministra della Gioventù il tema dei contenuti è centrale: «C'è in particolare da dirimere la controversia sul rapporto con l'Unione Europea; c'è il tema di come selezionare un portabandiera, la classe dirigente; io dico portabandiera più che leader, perché penso che se usciamo dall'ottica dell'uomo solo al comando e del leader per come lo abbiamo conosciuto in questi anni è più facile anche dare vita ad elezioni primarie per selezionare chi può essere, nell'ambito di un gioco di squadra, il candidato premier».

La clausola anti-inciucio
Infine, «c'è anche ovviamente il tema del posizionamento, della cosiddetta 'clausola anti-inciucio'. Chi vuole essere alleato con noi - ha ribadito la leader di Fdi- deve impegnarsi a non fare in nessun caso accordi col Pd. Perché il Pd è l'esatto contrario di quello che noi vogliamo rappresentare e chi prende voti da questa parte poi non può andare a fare i governi con Renzi».