Berlusconi: «Sanzioni alla Russia? Governo e Renzi irrilevanti»
La notizia di un rinnovo delle sanzioni europee alla Russia è «sconcertante», secondo il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: «le aziende italiane sono fra le più penalizzate da queste assurde sanzioni»
ROMA - La notizia di un rinnovo delle sanzioni Ue alla Russia è «sconcertante», secondo il leader di Fi Silvio Berlusconi. «Sono davvero sconcertato dalle notizie che vengono da Bruxelles sul rinnovo 'automatico' delle sanzioni contro la Federazione russa. Un atto che conferma purtroppo le mie valutazioni sulla miopia dell'Europa, che si ostina a vedere nella Russia un nemico e non un alleato nella lotta al terrore».
«Sono altresì rammaricato - aggiunge - nel constatare che la posizione dell'Italia, che aveva espressamente chiesto di rivedere le sanzioni, non sia stata neppure presa in considerazione. Una ulteriore conferma dell'irrilevanza dell'attuale Governo che non si può nascondere alzando i toni della polemica. Un'umiliazione grave, visto che le aziende italiane sono fra le più penalizzate da queste assurde sanzioni».
Gasparri: Renzi dimostri coraggio e si dissoci da sanzioni alla Russia
«La proroga di sei mesi delle sanzioni alla Russia è una scelta folle e suicida. Per tutte le economie europee e per quella italiana in particolare. Se Renzi ha coraggio si dissoci da questa scelta. Se piegherà la testa dimostrerà ancora una volta di più di essere dannoso per l'Italia e per il nostro sistema produttivo. Lo attendiamo alla prova dei fatti. È un bivio tra la viltà e il coraggio di scegliere». Lo dice il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
Pagano (Ap): sanzioni sono autogol per Italia
«L'economia russa sta uscendo dalla crisi. Sono queste le parole odierne di Putin. A questo punto ci chiediamo: a cosa servono allora le sanzioni inflitte dalla comunità internazionale e fortemente volute dagli Usa? A conti fatti, l'unico Paese concretamente penalizzato è l'Italia che, dalle contro-sanzioni russe, avrà entro fine anno un crollo dell'export di 2,5 miliardi proprio verso la Russia». E' quanto dichiara il deputato di Area popolare, Alessandro Pagano.
«Nel frattempo le multinazionali americane, inglesi e tedesche aggirano le sanzioni attraverso triangolazioni con i Paesi satelliti mettendo comunque nel commercio russo i propri prodotti. Anche gli Stati emergenti del Bric hanno occupato gli spazi di mercato lasciati liberi dagli europei; e senza considerare infine - prosegue Pagano - l'exploit dell'industria e della produzione interna russa proprio in quei settori in cui è venuto a mancare il supporto dall'estero. La Russia dunque si è affrancata e adesso le sanzioni, oltre a rivelarsi praticamente inutili e inefficaci, si sono rivelate un autogol. Il tutto mentre paesi come la Germania vogliono confermare le sanzioni e poi ci fanno affari con la Russia come dimostra il costruendo gasdotto North Stream 2».