26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
La deputata Binetti sul problema dei flussi

Solo ora Merkel si accorge del problema immigrazione

Per Paola Binetti negli ultimi due anni l'Ue ha perso tempo in trattative inutili. Sono oltre 300mila i rifugiati e i migranti che hanno attraversato il Mediterraneo dall'inizio dell'anno per giungere in Europa, il numero dei morti e dispersi è di 2.500 persone

ROMA (askanews) - «I rifugiati e i migranti che hanno attraversato il Mediterraneo dall'inizio dell'anno per giungere in Europa sono oltre 300mila, mentre il numero dei morti e dispersi è di circa 2.500. Sono i dati impressionanti che oggi ha comunicato a Ginevra l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Tra i tanti profughi che approdano sulle coste italiane, i siriani rappresentano il gruppo più numeroso e tra di loro circa il 30% è cristiano. Ma c'è un fenomeno che non è stato ancora messo a fuoco in modo adeguato: negli ultimi tempi è cresciuto a dismisura il numero dei minori non accompagnati». Lo dichiara in una nota la deputata di Area Popolare, Paola Binetti.

Finalmente la Germania si accorge del disastroL
«Almeno tre volte a settimana un pullman parte da Duelha e Tabbale, due dei principali quartieri cristiani di Damasco, con a bordo venti o trenta ragazzi giovanissimi in cerca di un futuro migliore. Il viaggio costa almeno 2500 dollari. Dalla capitale siriana si arriva a Beirut, da dove i profughi si imbarcano per raggiungere la Turchia e poi l'Europa - aggiunge -. Chi può permettersi di pagare di più, può viaggiare in modo più sicuro, gli altri devono rischiare la vita sui gommoni e se riescono ad arrivare sulla terra ferma camminano per giorni lungo le vie ferroviarie per raggiungere la Germania, dove finalmente la Merkel ha aperto uno spiraglio concreto per loro».

Il tempo perso in trattative inutili
«Le dimensioni del fenomeno, che amplificano in modo esponenziale quanto accadde a Lampedusa poco meno di due anni fa, ci fanno capire quanto tempo è stato perso in inutili trattative di spartizione di quote, come se fosse possibile mettere argini a un'intera città di 300.000 persone che si sposta. Ma dimostrano - rimarca Binetti - anche quanto avesse ragione l'Italia quando segnalava in Europa un problema che riguardava l'intero Sud dell'Europa, tutte le sue frontiere, soprattutto a Est. Una voce a lungo sottovalutata ed esplosa ora con la forza della verità, quando ogni Paese è stato costretto a misurarsi con l'immigrazione di chi invade pacificamente le loro terre».

Un'occasione per l'Europa
"Può essere una grande occasione per l'Europa - conclude Binetti - per ritrovare la sua anima, in unità d'intenti. Forse saranno proprio queste centinaia di miglia di profughi sparsi per l'Europa ad abbattere barriere culturali, a ridurre le distanze, a mescolare riti e tradizioni. Tra pochi anni sarà evidente quel meticciato culturale che è il segno tangibile del pluralismo etnico e culturale, della assoluta necessità di parlare lingue comuni e di rispettarsi nelle proprie e diverse credenze, anche sul piano religioso".