19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Brunetta duro con il presidente del consiglio all'Unione europea

Sotto la voce grossa di Renzi, niente

Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, attacca l'atteggiamento assunto dal presidnete del Consiglio, Matteo Renzi, in relazione alla lettera inviata dall'Unione europea. Brunetta accusa Renzi di fare il "populista a buon mercato", capace solo a nascondere la verità dell'incombenza di nuove tasse dietro gli 80 euro in busta paga.

ROMA - «Gaffe su gaffe, in un'inutile e velleitaria esibizione muscolare. La rana che gonfia il petto per voler diventare più grande del bue. Sappiamo com'è finita». Questa la dichiarazione di Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, secondo il quale «c'è tutto questo nella brutta giornata di ieri, dominata dalla lettera della Commissione europea e dall'arrogante risposta di Matteo Renzi fino a lambire la sponda scivolosa del ricatto: 'Pubblicheremo tutte le lettere e soprattutto tutti i dati economici dei palazzi di Bruxelles'. Quanto detto di fronte ai microfoni, 'Ne vedremo delle belle', è come dire gliela daremo noi a questi parassiti. Populismo a buon mercato».

PREOCCUPA LA PRESSIONE FISCALE DEL DDL STABILITÀ - Non mancano gli attacchi di Brunetta anche al capo del Governo in relazione alla Legge di Stabilità - in attesa di approvazione da parte della seconda camera - «Siamo seriamente preoccupati, oltre che per la lettera della Commissione europea e per la reazione dei mercati, per il grande aumento della pressione fiscale contenuto nella Legge di Stabilità, che il governo nasconde». Continua, il presidente dei deputati di Forza Italia, affermando che «il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, infatti - accusa Brunetta - non dice che il provvedimento ha 'gittata' quadriennale, e che se le tasse diminuiranno di 18 miliardi nominalmente nel 2015, aumenteranno certamente, di fatto, di 12,4 miliardi nel 2016; 17,8 miliardi nel 2017 e 21,4 miliardi nel 2018. Un valore cumulato, in 3 anni, di 51,6 miliardi: più di 3 punti di Pil. Significa che aumenterà l'Iva fino al 25,5% e che aumenteranno benzina e accise. Se a ciò si aggiunge l'aumento della tassazione del risparmio, già fatto da Renzi ad aprile, e l'aumento della tassazione sulla casa, che appena giunto a palazzo Chigi il presidente del Consiglio non ha voluto bloccare, il conto per gli italiani diventa insostenibile».

RENZI NASCONDE LA VERITÀ: IN ARRIVO NUOVE TASSE - Quindi, si chiede Brunetta, «come faranno i nostri cittadini, che già non arrivano alla terza settimana del mese, ad arrivare al 2018? E perché Renzi parla sempre del suo bonus di 80 euro e dei suoi 18 miliardi di riduzione delle tasse nel 2015 e non dice agli italiani la verità, cioè l'aumento delle tasse di oltre 50 miliardi dal 2016? E' fin troppo facile dedurre che questo imbroglio avrà effetti nefasti in tema di aspettative, tanto dei consumatori quanto degli investitori, che non si lasceranno ingannare dall'alleggerimento apparente del prossimo anno, ma guarderanno all'aumento medio complessivo della pressione fiscale nell'intero arco temporale considerato dalla Legge di Stabilità, tutt'altro che espansiva, di Renzi».