29 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Dati negativi dall'Ocse

Brunetta: meglio la troika europea che Landini-Camusso-Damiano

I dati dell'Ocse delineano un quadro tutt'altro che rassicurante: la bassa inflazione dell'area euro calerà ancora, e si manterrà al di sotto degli obiettivi della BCE per un periodo di tempo più esteso del previsto. Brunetta attacca Renzi: «Invece di inveire contro l'Unione Europea, faccia finalmente le riforme che sono indispensabili per riportare il nostro paese tra i grandi«.

ROMA«Caro Matteo Renzi, fattene una ragione. Meglio Juncker che la #troika Landini, Susanna Camusso, Cesare Damiano», così scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Poi aggiunge: «Siamo davanti a una nuova drammatica previsione dell'Ocse. Nel 2014 l'Italia non solo non crescerà dello 0,8% previsto ad aprile dal governo, ma subirà una perdita dello 0,4%, che si sommerà a quella già realizzata nel 2013 dell'1,9%» :  lo dichiara in una nota Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.

RENZI REAGISCA - «Dati destinati ad accentuare la forbice rispetto a tutti gli altri paesi dell'eurozona che, al contrario, hanno interamente recuperato la caduta del Pil cominciata nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers. Nè la situazione è destinata a mutare per l'anno che verrà. Le stime di crescita per il 2015 sono di +0,1%, e fanno a pugni con l'ottimismo governativo, che prevedeva +1,3%: una stima più di 10 volte tanto. Quali saranno le conseguenze sul terreno della finanza pubblica? Auspichiamo - conclude Brunetta - che il presidente Renzi reagisca. Invece di inveire contro l'Unione europa, faccia le riforme che sono indispensabili per invertire questa lugubre tendenza e per riportare il nostro Paese fra i grandi in Europa».

PREVISIONI NERE DALL'OCSE - L'Ocse mette in guardia dai «crescenti rischi» che la bassa inflazione dell'area euro cali ancora o si mantenga «ben al di sotto degli obiettivi della Bce per un periodo di tempo più esteso». Nel suo aggiornamento di interim all'Economic Outlook, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, rileva che nell'area euro il caro vita ha continuato ad indebolirsi per tre anni consecutivi. "Con la domanda che si rafforza, l'inflazione è attesa in risalita e in graduale rientro verso i livelli obiettivo della Bce», si legge. L'istituzione monetaria punta ad un caro vita inferiore, ma vicino al 2 per cento su 18 mesi circa, laddove attualmente nell'area valutaria è ad appena lo 0,3 per cento.

RISCHIO DEFLAZIONE - «L'inflazione eccessivamente bassa rende più difficili gli aggiustamenti sui prezzi che restano necessari per riequilibrare la domanda dell'area euro senza aggravare un prolungato periodo di crescita a rilento e alta disoccupazione - afferma l'Ocse - l'inflazione vicina a zero poi, chiaramente aumenta i rischi di scivolamento in deflazione, che potrebbe perpetuare la stagnazione e aggravare i fardelli dei debiti». L'Ocse rileva che alcuni segnali rassicuranti derivano dalla tenuta delle attese generali di inflazione del pubblico, monitorate dalla Bce. Ma ricorda anche che l'esperienza del Giappone dimostra che queste attese possono risultare poco valide per fare previsioni.