19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Politiche europee

E' l'ora della Mogherini

Salvo colpi di scena dell'ultimo minuto, Federica Mogherini si prepara a ottenere l'investitura del Consiglio europeo come Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, (nonché vicepresidente della Commissione europea con responsabilità per le Relazioni esterne). Apprezzata per la sua competenza e conoscenza dei dossier.

ROMA - Preparata, studiosa, determinatissima. Ma con poca esperienza sul campo. Salvo colpi di scena dell'ultimo minuto, Federica Mogherini si prepara a ottenere l'investitura del Consiglio europeo come Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera, (nonché vicepresidente della Commissione europea con responsabilità per le Relazioni esterne).
Per il ministro degli Esteri italiano, 41 anni, è la prosecuzione di una carriera che ha avuto un'accelerazione meteorica da quando lo scorso febbraio è stata scelta dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per dirigere la Farnesina. Già allora le critiche alla scarsa esperienza sul campo dell'ex responsabile Relazioni internazionali del Pd furono molte: anche più di adesso, dato che Mogherini andava a sostituire un ministro degli Esteri con grande esperienza e prestigio anche fuori dall'Italia, Emma Bonino.

L'APPOGGIO DI RENZI - La giovane esponente democratica però è stata in entrambi i casi fortemente sostenuta da Renzi, che la considera una delle incarnazioni del suo slogan di rinnovamento generazionale in politica. Mogherini, nata nel 1973, appartiene esattamente a quella "generazione Erasmus" così spesso evocata dal capo del governo italiano: e difatti ha concluso i suoi studi di Scienze politiche alla Sapienza proprio con una borsa Ue all'Università di Aix-en-Provence.

COMPETENTE E CONOSCENZA DEI DOSSIER - Nei pochi mesi alla guida della Farnesina Mogherini si è fatta apprezzare dai colleghi europei e anche dal corpo diplomatico italiano per la sua competenza sui dossier di politica internazionale: una dote importante a cui unisce una naturale inclinazione alla mediazione, maturata dalla sua esperienza in seno a un grande partito politico come il Pd. Tutte doti essenziali per districarsi nei palazzi di Bruxelles, colmi di tecnicismi e dove gli equilibri politici sono sempre complessi.
Resta da vedere se Mogherini sarà in grado di stupire, aggiungendo a queste qualità anche la capacità di prendere decisioni politiche forti, senza accettare a priori quelle dei grandi Stati europei, ma cercando in qualche misura di avere voce in capitolo. Finora l'unico Alto Rappresentante Ue a dimostrare di avere queste qualità è stato il primo a ricoprire la carica, cioè lo spagnolo Javier Solana. Solana però aveva dalla sua non soltanto una grande capacità di mediazione e una solida preparazione, ma anche uno straordinario carnet di contatti e relazioni, maturato mentre era segretario generale della Nato alla fine degli anni 90. Il politico spagnolo aveva poi anche un'altra qualità importante: un carattere incline all'empatia con gli interlocutori politici, che lo facilitava nelle relazioni personali.

LA «GESTIONE» ASHTON - Non altrettanto si può dire di chi attualmente occupa la carica a cui il ministro italiano sta per essere nominata, cioè la britannica Catherine Ashton: nonostante alcuni risultati siano arrivati nelle seconda parte del suo mandato, in generale la sua gestione è stata grigia e incolore, soprattutto se confrontata con quella di Solana.
Ora è la volta di Federica Mogherini. Dopo un rodaggio che nel suo caso potrebbe durare abbastanza a lungo - proprio per acquisire i contatti, le relazioni e l'esperienza sul campo - il ministro italiano dovrà dar prova di non essere stata nominata proprio per il motivo per cui spesso i governi dell'UE hanno scelto i rappresentanti delle istituzioni di Bruxelles: la speranza che non vorranno o non sapranno influenzare troppo le decisioni prese dalle capitali più potenti.