29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
In cerca del dialogo per le riforme

Renzi ai suoi: L'apertura di Grillo non è un bluff

Il Premier cerca di allargare il campo delle riforme e insegue il dialogo con M5s e Fi. La prossima settimana potrebbe essere fissato un incontro con Grillo, ma il vero nodo da sciogliere resta l'atteggiamento di Silvio Berlusconi

ROMA - E' la settimana decisiva per le riforme. Il Premier Matteo Renzi sprona i suoi, e ribadisce l'urgenza di occuparsi innanzitutto del Senato e del Titolo V della Costituzione, prima di tornare a mettere le mani in pasta nella legge elettorale.  I feedback che arrivano in risposta da Lega, Sel e M5S sono incoraggianti: anche la nuova condotta di Beppe Grillo sembra alimentare tra i due un clima distensivo. A differenza di alcuni dei suoi collaboratori, il premier prende sul serio l'apertura dei grillini affermando di «non ritenerla un bluff». 

Se così fosse si tratterebbe di un dato molto incoraggiante per Renzi, perché lo aiuterebbe a ridimensionare la «golden share» sulle riforme che finora Silvio Berlusconi aveva detenuto. Perciò pare molto intenzionato a prendere sul serio la svolta grillina, e già la prossima settimana potrebbe essere fissato un incontro col M5s.

L'obiettivo del Premier è quello di allargare il campo delle riforme e, sul fronte interno, si stanno muovendo Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli lavorando gomito a gomito su un pacchetto di emendamenti concordati, studiati proprio per cercare di incrementare il più possibile la platea dei favorevoli alla riforma del Titolo V. Il carroccio dovrebbe ottenere concessioni sul fronte delle competenze regionali, ma si pensa anche a norme che valorizzino la democrazia diretta, in particolare le leggi di iniziativa popolare, per provare a coinvolgere i grillini, sia gli ex che quelli ortodossi. Un contesto che, oggettivamente, ha ristretto il campo anche ai ribelli Pd, anche se non è ancora escluso che qualcuno possa scegliere di non allinearsi.

Il vero nodo da sciogliere, però, resta l'atteggiamento di Berlusconi. E' difficile anche per il Pd decifrare le intenzioni del leader di Fi. La conferenza stampa sul presidenzialismo annunciata dal cavaliere non aiuta a capire, e non è chiaro se si tratti di una mossa tattica per trattare su Senato (da riequilibrare a favore delle regioni) e Italicum, o se invece sia una mossa per buttare la palla in tribuna. Renzi, spiegano i suoi fedelissimi, in questa fase non ritiene praticabile aprire il capitolo semi-presidenzialismo e anche il capo dello Stato, proprio ieri, avrebbe convenuto sui rischi di un gioco al rilancio che potrebbe solo rimettere in discussione un cammino già avviato.

Il fatto che non sia stato ancora fissato un incontro tra il Premier e il leader di Fi alimenta dubbi e perplessità. Dalle parti del Pd sostengono che potrebbe essere stabilito nelle prossime ore e che si potrebbe tenere verso la fine della settimana o l'inizio della prossima.