28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Il tradizionale meeting annuale sulle montagne russe

Al Valdai Club si celebra il ritorno della «Grande Russia». Oggi atteso Putin

Giornata conclusiva e gran finale con Vladimir PUtin oggi, al Valdai Club, dove si è discusso dei dossier più caldi e delle grandi incognite a livello internazionale

SOCHI - Giornata conclusiva e gran finale con Vladimir PUtin oggi, al Valdai Club. Gli analisti e accademici da 35 Paesi riuniti da lunedì scorso a Sochi per discutere di crisi, conflitti, equilibri globali, attendono nel pomeriggio la sessione plenaria a cui parteciperà il presidente russo. E prima del tradizionale intervento seguito dal botta e risposta con il capo dello Stato, in agenda c'è un incontro con il ministro degli Esteri Sergey Lavrov.

I dossier più caldi
Per tre giorni, al XIII meeting annuale del Valdai organizzato sulle montagne a ridosso della costa russa Del Mar Nero, a cui Askanews partecipa, si è discusso di Medio Oriente - Siria in primis - di emergenza migratoria, di Brexit e crisi dell'Ue, di economia, delle tendenze di un ordine mondiale che, su questo tutti concordano, minaccia più instabilità che nuovi equilibri per gli anni a venire. Politologi e osservartori russi hanno sottolineato come oggi Unione europea e gli stessi Stati Uniti siano diventati a loro volta «incognite» sulla scena internazionale, complici la Brexit, la crescita dei movimenti populisti, la campagna elettorale americana dominata da veleni senza precedenti.

Come cambia l'Europa, come cambia il mondo
«L'Europa non è più lo stesso vicino di casa per la Russia e gli Usa non saranno più gli stessi, indipendentemente da chi vincerà, perchè è scattata una dinamica che non si fermerà con le elezioni», ha sintetizzato Fedor Lukyanov, direttore di Russia negli affari globali e direttore dalla Fondazione per lo Sviluppo del Valdai Club. E non si fermerà neppure la Russia, assicurano i più.

Sanzioni? Autolesionismo
Negli incontri off the records, gli esponenti del governo russo hanno difeso le posizioni di politica estera e assicurato che Mosca non intende cambiare strada. Il viceministro degli Esteri Mikghail Bogdanov ha detto che se Libia e Iraq chiederanno un contributo militare russo «contro il terrorismo», Mosca «valuterà con attenzione» queste proposte. Quanto alle sanzioni, «possiamo resistere molto, molto a lungo», ha dichiarato un alto funzionario, «ma dalle sanzioni non verrà niente di buono, è autolesionismo. Dopodichè, noi andiamo avanti, anche nelle attuali condizioni di deficit di bilancio».

Oggi atteso Putin
Oggi Putin darà i suoi titoli a tutte le questioni passate in rassegna in questi giorni. Per la plenaria sarà affiancato da Heinz Fischer, presidente austriaco sino allo scorso luglio, dall'ex presidente finlandese Tarja Halonen e da quello sudafricano Thabo Mbeki. Ma le domande, come sempre, saranno tutte, o quasi, per Zar Vladimir.