8 settembre 2024
Aggiornato 22:00
Spia russa

Ex spia russa Skripal in fin di vita, la figlia puà salvarsi. Avvelenati con il nervino

Secondo una fonte del governo britannico, l'ex agente sarebbe molto grave, ma la figlia potrebbe ancora salvarsi

LONDRA - L'ex agente russo Sergei Skripal e sua figlia Yulia sono state vittime di un attacco deliberato con un agente nervino: lo ha detto oggi il capo della polizia antiterrorismo, Mark Rowley, in una conferenza stampa a Londra. La coppia è stata vittima di un «tentato omicidio attraverso la somministrazione di un agente nervino», ha detto Rowley, senza specificare il tipo di sostanza. Skripal, 66 anni, e la figlia Youlia, 33 anni, sono stati trovati domenica in uno stato di incoscienza, senza danni visibili, su una panchina in un centro commerciale a Salisbury, nell'Inghilterra meridionale. Da allora sono ricoverati in ospedale in condizioni critiche.

Presi di mira
Skripal e la figlia «sono stati presi di mira in modo specifico», ha detto Rowley, aggiungendo che il caso è stato trattato come «un grave incidente». Anche un poliziotto, «uno dei primi ad arrivare sulla scena dell'incidente», è «in gravi condizioni all'ospedale», ha aggiunto il capo dell'antiterrorismo. Un agente nervino è una sostanza chimica che agisce sul sistema nervoso. Tra i più noti ci sono sarin, tabun e VX, quest'ultimo utilizzato per uccidere il fratellastro di Kim Jong Un all'aeroporto di Kuala Lumpur nel febbraio 2017.

La figlia potrebbe farcela?
La figlia della ex spia russa, però, potrebbe farcela. Lo hanno rivelato fonti al Times aggiungendo che invece per Skripal le speranze sono poche. Skripal, la figlia e l'agente che li ha soccorsi sono attualmente in coma. Una fonte del governo britannico ha spiegato che le condizioni dell'ex spia sono molto "gravi" e la "sensazione è che non ce la possa fare». Invece la situazione "potrebbe essere più positiva" per Yulia e i medici "ritengono che possa uscirne. L'unità anti-terrorismo britannica sta lavorando per stabilire quale sia l'agente nervino utilizzato contro Skripal e la figlia. Secondo una fonte, che ha parlato alla Bbc, si tratterebbe di una sostanza più rara del sarin o del gas nervino. Secondo la stessa fonte non si tratterebbe di un agente simile a quello usato in Siria o nell'attacco alla metropolitana di Tokyo nel 1995 o ancora quello usato per uccidere il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un in Malesia.

E spunta anche il nome di Trump
Un consulente per la sicurezza che ha lavorato per la società che ha stilato il dossier sui presunti legami tra Donald Trump e Vladimir Putin, conosceva e abitava vicino alla ex spia russa, Sergey Skripal, avvelenato la scorsa settimana. Lo scrive il Telegraph. Skripal si era trasferito a Salisbury nel 2010, vicino al consulente assunto dalla società Orbis Business Intelligence di Christopher Steele, ex agente della MI6, che ha stilato il controverso dossier su cui si basa parte dell'indagine sul Russiagate. I dettagli dell'indirizzo e del lavoro del consulente erano inseriti nel suo profilo LinkedIn, rimosso pochi giorni fa. Se il Cremlino ritenesse che Skripal sia stato coinvolto nella relazione del dossier questo potrebbe spiegare il tentato omicidio, secondo il Telegraph. Né la Orbis né il consulente hanno commentato la notizia al Telegraph e la moglie di quest'ultimo ha dichiarato che "lui non parlerà".

La risposta di Mosca
Mosca ha accusato oggi politici e giornalisti britannici di usare la vicenda del sospetto avvelenamento per alimentare sentimenti anti-russi. «La vicenda è stata usata per lanciare una campagna anti-Russia nei media», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova in un briefing alla stampa.

(fonte afp)