20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
La crisi siriana

USA, ai ribelli anti Assad 50 tonnellate di munizioni

Intanto la guerra va avanti anche sul fronte diplomatico. «Il regime di Assad non può essere un partner nella lotta contro l'ISIS». È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio Ue dedicate alla situazione in Siria

Il Presidente siriano, Bashar al Assad
Il Presidente siriano, Bashar al Assad Foto: ANSA

LUSSEMBURGO - I ministri degli Esteri europei, riuniti a Lussemburgo, hanno espresso oggi la loro preoccupazione di fronte all'intervento russo in Siria, sollecitando una soluzione politica, malgrado i contrasti su eventuali negoziati diretti con il presidente Bashar al Assad. Ma, soprattutto, chiedendo a Mosca la «immediata» cessazione dei raid contro i gruppi ribelli moderati in Siria. Toni decisamente più duri da parte europea, mentre Mosca continua a ritmo serratissimo i raid in Siria e conferma che l'obiettivo è «stabilizzare la legittima autorità» del presidente Bashar al Assad. Ovvero lo stesso presidente siriano che nelle conclusioni del Consiglio affari esteri viene citato come partner impossibile nella lotta all'Isis, «come conseguenza delle sue politiche e delle sue azioni». Divergenze apparentemente insuperabili e che portano gli Usa ad annunciare rinforzi per i ribelli siriani che si oppongono all'Isis, oltre al regime di Damasco, in un nuovo sviluppo che minaccia ulteriori tensioni.

L'UE prova ad alzare la voce

L'intervento russo in Siria «cambia le regole del gioco», ha sottolineato da parte sua l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Unione Europea, Federica Mogherini, al suo arrivo alla riunione. Gli interventi nel conflitto «devono essere coordinati, altrimenti (il conflitto) rischia di essere estremamente pericoloso non soltanto da un punto di vista politico, ma soprattutto militare», ha aggiunto Mogherini.
Mosca afferma di prendere di mira soprattutto lo Stato Islamico (Daesh) ma secondo gli occidentali, la grande maggioranza degli attacchi si concentra su zone dove l'Isis è praticamente assente, colpendo l'opposizione moderata e il Fronte al Nusra, filiale di al Qaida in Siria.

I caccia russi distruggono 53 obiettivi dell'ISIS

Oggi Mosca ha riferito che l'aviazione russa ha condotto 55 raid in Siria nelle ultime 24 ore, colpendo 53 obiettivi dell'Isis. In particolare i bombardieri Su-24M nella provincia siriana di Latakia hanno distrutto un importante punto di transito delle milizie jihadiste per i rifugi sotterranei. Sul terreno, le forze siriane sono avanzate verso il centro del Paese, innescando gli scontri più aspri con i ribelli da quando Mosca ha iniziato la sua campagna di bombardamenti. Lo ha indicato l'Osdh, l'Osservatorio siriano dei diritti umani, che ha anche rilanciato le voci secondo cui i russi potrebbero usare bombe a grappolo nei loro bombardamenti. Le forze del regime, secondo l'Osdh, sono entrate nel villaggio di Kafr Nabuda nella provincia di Hama, durante la loro operazione su entrambe le direzioni dell'autostrada che collega Damasco ad Aleppo, la seconda città della Siria.

USA, ai ribelli anti Assad 50 tonnellate di munizioni

In questo quadro, gli USA rilanciano con aiuti militari ai ribelli anti-Assad che combattono anche contro l'Isis, recapitati dal cielo: gli Stati Uniti hanno già paracadutato 50 tonnellate di munizioni, ha riferito una fonte militare americana, citata dalla Cnn, spiegando che sono stati lanciati 112 pallet. L'operazione è stata condotta con C-17, accompagnati da caccia per la scorta aerea, che hanno lanciato munizioni per armi di piccolo calibro e altri elementi come bombe a mano nella provincia di Hasakah, nel Nord della Siria. Le munizioni - ha spiegato una fonte a condizione di anonimato - erano destinate a una coalizione di ribelli selezionata dagli Stati Uniti, la Coalizione Araba Siriana. Tutti i pallet sono stati recuperati dal gruppo siriano, ha aggiunto la fonte.