19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Visco sulle banche

Banche, Visco rassicura i mercati: «La maggior parte degli istituti italiani va bene»

Il governatore di Bankitalia ha partecipato agli incontri del Fmi e ha ribadito che non tutte le banche italiane hanno dei problemi e che a Washington non si parla affatto di «tapering» per il QE della Bce

WASHINGTON - La maggior parte delle banche italiane «va bene» anche se c'è la questione dei crediti in sofferenza che «non va sottovalutata». Parola del Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco che da Washington, dove ha partecipato al vertice del G20 e agli incontri del Fondo Monetario Internazionale, smentisce che il tema del tapering Bce, vale a dire dell'uscita graduale dagli acquisti di titoli sul mercato relativi al quantitative easing, sia in corso. Le parole di Visco confermano quelle già pronunciate dal presidente Mario Draghi.

Visco: La maggior parte delle banche italiane va bene
«Non si può dire - ha detto Visco in un'intervista a Bloomberg Television - che tutte le banche italiane abbiano problemi. La maggior parte va bene». Tuttavia c'è la questione degli NPL che non va sottovalutata. Secondo il governatore alcune, ben individuate, hanno dei hanno problemi. C'è l'eredità della crisi finanziaria, delle difficoltà dell'eurozona, della recessione. «In alcuni casi non erano ben gestite». Per Visco non era facile individuare i problemi: «quando vengono dall'immobiliare, è più facile perché si vedono i prezzi degli immobili, in altri casi, quando i problemi vengono dall'impatto della recessione sulle piccole e medie imprese è più difficile».

Nessun tapering all'orizzonte
E il tapering Bce? «Non abbiamo parlato di tapering - ha risposto il Governatore - né ufficialmente né informalmente». Il programma andrà avanti fino a marzo e oltre se necessario. «Stiamo guardando ad alcuni aspetti tecnici da approfondire. Non ci si può fermare di colpo, ma non abbiamo discusso ora come uscire", ha sottolineato Visco. Se necessario, «estenderemo»: dipende dall'inflazione. Nei prossimi mesi ci sarà l'effetto dei prezzi del petrolio. Secondo alcune proiezioni c'è un movimento verso il 2% nei prossimi due anni.

I tassi non possono restare negativi per sempre
L'ambiente di tassi nulli o negativi legati alla politica espansiva della Bce sta creando problemi alle banche? «In principio - ha affermato Visco - c'è un impatto, in pratica non lo abbiamo visto». Le banche soffrono per la bassa crescita, la svalutazione di alcuni attivi e altri fattori. D'altra parte il loro costo di finanziamento è meno caro. La crescita comunque è lenta e stenta ad affermarsi. E «i tassi ovviamente non possono stare negativi per sempre. Ci sono conseguenze indesiderate» , ha evidenziato Visco e ha concluso: «C'è molta incertezza di origine politica e geopolitica».