29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
la ripresa resta fragile

Ue, le previsioni di primavera per l'Italia: la Commissione taglia le stime di crescita

La Commissione europea lima le previsioni sulla crescita dell'economia italiana e spiega che la ripresa nazionale sarà sostenuta soprattutto dalal domanda interna. Abbassa però la stima sull'occupazione e peggiorano anche quelle sul deficit. L'approccio di Bruxelles alla Finanziaria 2016 resta prudente

ROMA - La Commissione europea ha pubblicato oggi le nuove previsioni economiche sull'andamento dell'economia italiana ed entro la fine di maggio dovrà dare la sua valutazione definitiva sulla Finanziaria del governo Renzi per il 2016. Le cifre sembrano confermare i dati contenuti nel Def, ma in qualche caso peggiorano rispetto alle stime che la Commissione aveva reso note nel mese di febbraio. L'Italia cresce, ma moderatamente.

La Commissione europea lima le previsioni di crescita
La Commissione europea ha rivisto oggi al ribasso le previsioni di crescita economica dell'Italia per quest'anno, al più 1,1% dal più 1,4% indicato lo scorso febbraio. Confermata invece al più 1,3% la stima sul Pil 2017. Le proiezioni della Commissione indicano che la ripresa dell'economia italiana continuerà nel 2016 e 2017, grazie alla ripresa della domanda interna.

La ripresa sarà sostenuta dalla domanda interna
In un comunicato dipartito da Bruxelles si evidenzia che nel 2015 il Pil reale in Italia è aumentato dello 0,8%, mettendo fine alla recessione economica che era seguita alla crisi del debito pubblico. La ripresa è stata sostenuta da fattori esterni positivi, compreso l'euro debole e il calo dei prezzi del petrolio. Tuttavia, durante il 2016 il ritmo della crescita è diminuito e il risultato è stato inferiore al previsto nel 2016. Questo, insieme a un ulteriore rallentamento del commercio internazionale, spiega in gran parte la revisione al ribasso dell'aumento del Pil rispetto alle previsioni d'inverno.

Si abbassa la stima sull'occupazione
«In particolare - nota l'Esecutivo Ue - le esportazioni sono attese in crescita a un ritmo più lento, mente la domanda interna diventa il fattore trainante principale della crescita». Secondo Bruxelles, la bassa inflazione, l'aumento dell'occupazione e i tagli fiscali dovrebbero sostenere il reddito reale delle famiglie e dunque il consumo privato. Tuttavia, la Commissione europea ha limato anche le stime sulla crescita dell'occupazione, al più 0,9% nel 2016 e 2017, rispettivamente dal più 1,1% e più 1% stimato tre mesi fa.

Le previsioni sul debito e il deficit
Il deficit del Belpaese è stato rivisto leggermente al ribasso, passando al 2,4% del Pil a fronte del 2,5% indicato lo scorso febbraio. Ma al tempo stesso, nelle stime di primavera appena pubblicate, la Commissione ha peggiorato all'1,9% la previsione sul deficit 2017 (dall'1,5%). E ha anche alzato le stime sul debito, al 132,7% del Pil quest'anno (dal 132,4%) e al 131,8% sul 2017 (da 130,6%). Il valore segnerà comunque un calo. Peggiora leggermente poi sul 2017 la previsione sul deficit strutturale di bilancio, all'1,7% del Pil dall'1,4% indicato a febbraio, mentre su quest'anno è confermata la previsione sempre all'1,7%

L'approccio prudente di Bruxelles
In sostanza, l'Ue evita di sbilanciarsi troppo con giudizi severi sui conti italiani, prendendo altro tempo per esprimere un verdetto definitivo sul bilancio 2016 che, partendo proprio dalle cifre pubblicate oggi, dovrà tenere conto anche delle diverse clausole di flessibilità invocate dall'Italia sulla base del nuovo Patto di Stabilità. L'economia italiana è in crescita, ma la ripresa resta moderata e fragile. Alla luce delle turbolenze in corso nell'Unione Europea, dall'emergenza immigrazione all'instabilità politica che affligge molti paese membri senza dimenticare il pericolo Isis e i timori per il Brexit, Bruxelles preferisce un approccio conciliante con il governo italiano. Tuttavia, non ci sembra incoraggiante la considerazione sul debito contenuta nel testo ufficiale, dove la Commissione sottolinea che invece di calare quest'anno si limiterà soltanto ad una «stabilizzazione».