27 agosto 2025
Aggiornato 18:00
«Dobbiamo lavorare per creare un contesto di pace e sicurezza»

Descalzi: l'energia del futuro è il gas, il ruolo dell'Africa sarà centrale

L'ad di Eni ha sottolineato le potenzialità del Continente Nero, che a suo dire può scardinare le logiche di approvvigionamento di metano europee, ma perché ci sia un «game change» nelle forniture verso il Vecchio Continente l'Unione europea deve fare la sua parte

WASHINGTON – Il gas è la risorsa energetica del futuro, in Europa e in tutto il mondo anche tenendo conto degli obiettivi per contrastare i cambiamenti climatici e il ruolo dell'Africa sarà centrale nel ridisegnare la mappa energetica di domani. Questo il succo dell'intervento dell'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi a Ceraweek 2015, uno degli eventi dedicati al mondo dell’Energia di maggiore rilevanza internazionale che è stato ospitato dalla città statunitense di Houston in Texas.

L'UE PUNTI SULL'AFRICA - Descalzi ha sottolineato le potenzialità del Continente Nero, che a suo dire può scardinare le logiche di approvvigionamento di metano europee, ma perché ci sia un «game change» nelle forniture di gas verso il Vecchio Continente l'Unione europea deve fare la sua parte. «Dobbiamo lavorare con l'Africa per creare un contesto di pace e sicurezza - ha avvertito l'ad di Eni - rappresenta un'opportunità enorme perché c'è una forte complementarità con l'Europa». Per il manager l'Europa deve puntare sulle infrastrutture di connessione con l'Africa del Sud: «Il Nord Africa è già collegato (con l'Ue attraverso come con il gasdotto Greenstream, ndr). Dobbiamo lavorare sulla regione Sub-Sahariana». Un ruolo fondamentale è riservato al Mozambico, Paese centrale nelle strategie Eni. Secondo Descalzi produrre gas naturale liquefatto in Mozambico «è  molto competitivo» e le prime forniture «partiranno nel 2020». «Il Mozambico - ha continuato - è positivo perché dal punto di vista dell'upstream, non è particolarmente costoso e i pozzi possono essere messi in produzione nel giro di poche settimane». L'ad ha quindi indicato come le scoperte di Eni nel Paese equivalgono a «forniture per 30 anni» all' Italia.

SICUREZZA ENERGETICA UE PASSA PER GAS - Il numero uno del Cane a sei zampe ha sottolineato come lo sviluppo del settore del gas naturale in Europa sia oggi bloccato dalla mancanza di infrastrutture adeguate, specialmente perché per anni si sono realizzati progetti frammentati, invece che creare un mercato comune. Desclazi ha spiegato come le condutture si dirigano senza problemi dai Paesi nordici a quelli meridionali e dalla Russia all'Atlantico, ma altrove mancano le interconnessioni. Per l'ad le cose si stanno mettendo meglio, ma si potranno avere ulteriori grandi vantaggi una volta collegate le regioni produttrici di metano in Spagna e in Italia con i mercati di consumo situati più a Nord. «Dobbiamo trovare il modo di passare da 28 mercati separati a un mercato unico e forte. Abbiamo un buon sistema di trasporto, che malauguratamente non è interconnesso». Parlando di sicurezza negli approvvigionamenti, Descalzi ha ricordato come il livello di attenzione dell'Ue si sia alzato, soprattutto dopo la crisi ucraina e per le tensioni che attraversano il Nord Africa. «La sicurezza energetica è una questione di primo piano in Europa e il gas offre una risposta positiva - ha concluso - serve una maggiore interconnessione per incrementare la diversificazione che assicura non solo sicurezza sul fronte delle forniture ma crea anche concorrenza facendo calare i prezzi».