18 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Il gasdotto collegherebbe direttamente la Russia con la Germania

Biden «boccia» il gasdotto Nord Stream 2, ma Mosca e Berlino vanno avanti

L’Europa ha bisogno di varie fonti energetiche, perciò il progetto del gasdotto Nord Stream 2 è un pessimo affare per la regione. Lo ha dichiarato il vice presidente degli USA Joe Biden in una conferenza stampa a Stoccolma.

STOCCOLMA - Il progetto del raddoppio del gasdotto che collega direttamente la Russia con la Germania attraverso il Mar Baltico è «un pessimo affare» per l'Europa e destabilizzerà l'Ucraina. Lo ha detto il vicepresidente americano Joe Biden a margine di una visita a Stoccolma dove ha incontrato il primo ministro svedese Stefan Loefven.
«Dal nostro punto di vista il gasdotto Nord Stream 2 è fondamentalmente un pessimo affare per l'Europa» ha detto aggiungendo che «chiudersi in una maggiore dipendenza dalla Russia finirebbe per destabilizzare l'Ucraina. L'Europa ha bisogno di fonti di approvvigionamento diversificate di gas».

Anche Bruxelles giudica negativamente il progetto
L'Unione Europea importa circa un terzo del gas dalla Russia e alcuni stati dell'est dipendono quasi interamente dalle importazioni di metano da Mosca. Dopo la prima crisi con l'Ucraina la Commissione Europea ha avviato diverse iniziative per ridurre la dipendenza dal gas russo.
In quest'ottica Bruxelles ha giudicato negativamente il progetto del raddoppio del Nord Stream che concentrerebbe l'80% delle importazioni dalla Russia in un'unica infrastruttura.

Biden: «Comprate il gas liquefatto made in USA»
Biden ha ribadito che il mercato energetico «deve essere aperto e competitivo e ciascuno deve giocare secondo le regole» aggiungendo che «nessun paese dovrebbe essere in grado di utilizzare l'energia come un'arma o di piegare ai suoi interessi le politiche di altre nazioni».
Il vicepresidente Usa ha sottolineato che attualmente tutti i paesi dell'Unione Europea hanno potenzialmente accesso al gas liquefatto proveniente dagli Stati Uniti qualora volessero.

Ma a Mosca e Berlino resta forte volontà di andare avanti
Il mese scorso il consorzio che doveva realizzare il gasdotto da 55 mld di metri cubi l'anno con un'investimento da 8 miliardi di euro (Gazprom, Engie, Omv, Shell, E.On e Basf) ha rinunciato a costituirsi in Polonia dopo che l'Antitrust nazionale ha bocciato l'infrastruttura per i timori di un rafforzamento della posizione dominante della Russia sul mercato.
Un altro ostacolo per il Nord Stream 2, che potrebbe essere aggirato costituendo il consorzio in un paese extracomunitario o facendo realizzare l'opera dalla sola Gazprom per poi dividersi le fornitura su una base contrattuale.
In ogni caso, osservano gli analisti, nonostante la forte opposizione di Washington e Bruxelles l'opera potrebbe comunque partire, almeno fino a quando ci sarà la volontà russa ed il forte sostegno della Germania.