26 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Pubblica Amministrazione

La CISL in piazza per il rinnovo dei contratti pubblici

La protesta si è articolata in tutta Italia con decine di iniziative nelle principali città ed è culminata a Roma davanti a Montecitorio, alla presenza del segretario generale Annamaria Furlan. Lo sciopero indetto dalla Fp, la categoria del pubblico impiego della Cisl, è stato deciso per «obbligare il Governo a riaprire il tavolo delle trattative».

ROMA - La Cisl scende in piazza per il rinnovo dei contratti pubblici, fermi da sei anni. La protesta si è articolata in tutta Italia con decine di iniziative nelle principali città ed è culminata a Roma davanti a Montecitorio, alla presenza del segretario generale Annamaria Furlan. Lo sciopero indetto dalla Fp, la categoria del pubblico impiego della Cisl, è stato deciso per «obbligare il Governo a riaprire il tavolo delle trattative» e per l'apertura di un confronto su riorganizzazione e innovazione nella P.A.
Nella capitale, un gruppo di lavoratori pubblici è stato protagonista di un flash mob contro il «congelamento» dei contratti. «Siamo in piazza perché sono sei anni che i lavoratori pubblici non vedono il nuovo contratto. Hanno perso da duemila a quattromila euro, sono davvero tanti», ha tuonato dal palco Furlan, che ha indicato all'esecutivo la strada per reperire le risorse necessarie a rinnovare i contratti: tagli agli sprechi, lotta alla corruzione e all'evasione fiscale.

La mobilitazione della Cisl non si fermerà con lo sciopero degli statali. A Firenze, Milano e Napoli saranno lanciate, a partire da domani, proposte per far ripartire lo sviluppo nel Paese: investimenti in ricerca, innovazione e istruzione e miglior utilizzo dei fondi europei. Al premier Matteo Renzi ha detto che «non basta andare online, devi ascoltare chi opera con dedizione e professionalità nei settori pubblici».
La voce della Cisl tornerà a farsi sentire domani, alla Leopolda di Firenze. «Vogliamo che i muri della Leopolda, che hanno ascoltato imprenditori e finanzieri, ascoltino ora i lavoratori - ha affermato Furlan - non offriremo cene a mille euro, ma pane e salame a un euro. E per chi non ce l'ha sarà gratis».

Furlan: Pronta a riprendere il filo dell'unità con CGIL e UIL - Furlan ha poi rilanciato un «grande patto» per uscire dalla «situazione drammatica» determinata dalla crisi. «Il Paese va male, ma tutti insieme ce la possiamo fare - ha sottolineato - da solo nessuno è in grado di cambiare una situazione così drammatica. C'è chi minimizza e chi urla, ma non serve né minimizzare né urlare».
A Cgil e Uil, che hanno dato appuntamento alla Cisl dopo lo sciopero generale del 12 dicembre, cui la confederazione guidata da Furlan non ha aderito, è stato lanciato un messaggio distensivo. «Sono sempre pronta a riprendere il filo dell'unità - ha dichiarato Furlan - è importante per i lavoratori e il Paese, ma bisogna condividere merito, obiettivi e percorso». Sul Jobs act «voglio vedere come sono i decreti - ha aggiunto - daremo il nostro giudizio e valuteremo cosa fare».