25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
UE

Bruxelles bacchetta l'Italia e la deferisce alla Corte di giustiza europea per i debiti della PA

La Commissione europea ha deciso di deferire il Belpaese alla Corte di giustizia dell'Unione europea

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker Foto: ANSA/ EPA/ PATRICK SEEGER ANSA

BRUXELLES - La Commissione europea ha deciso oggi di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue a causa del sistematico ritardo con cui le amministrazioni pubbliche italiane effettuano i pagamenti nelle transazioni commerciali, in violazione delle norme comunitarie in materia di pagamenti. Secondo la direttiva sui ritardi di pagamento le amministrazioni pubbliche sono tenute a pagare le merci e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni dal ricevimento della fattura. Ma nella realtà le tempistiche sono molto più lunghe, come denunciano diversi cittadini italiani. La Commissione, recita un comunicato, attribuisce grande importanza alla questione dei ritardi di pagamento da parte delle amministrazioni pubbliche, constatata in diversi Stati membri, e persegue una rigorosa politica di applicazione della direttiva in materia.

La PA paga i suoi debiti con troppo ritardo
La puntualità dei pagamenti è particolarmente importante per le piccole e medie imprese, che confidano in un flusso di cassa positivo per assicurare la propria gestione finanziaria, la propria competitività e, in molti casi, la propria sopravvivenza. La Commissione riconosce gli sforzi compiuti dal governo italiano per migliorare la situazione in seguito all'avvio della procedura di infrazione con lettera di costituzione in mora nel giugno 2014 e il successivo invio del parere motivato nel febbraio 2017, ma a più di tre anni dall'avvio della procedura di infrazione le amministrazioni pubbliche italiane necessitano ancora in media di 100 giorni per saldare le loro fatture, con picchi che possono essere nettamente superiori.

La direttiva 2011/7/UE
Perciò la Commissione ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue. Per proteggere le imprese europee, in particolar modo le piccole e medie imprese dai ritardi di pagamento, nel febbraio 2011 l'Ue ha adottato la direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La direttiva, che doveva essere recepita nel diritto nazionale dei paesi dell'Ue entro il 16 marzo 2013, mette in atto rigorose misure che, se correttamente attuate dai paesi dell'Ue, contribuiranno sensibilmente all'occupazione, alla crescita e a una migliore situazione di liquidità delle imprese. Il 26 agosto 2016 la Commissione ha adottato una relazione sulla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, dalla quale emerge che, nel complesso, l'attuazione della direttiva è positiva. La direttiva ha contribuito a portare la questione dei ritardi di pagamento in primo piano nelle agende di riforma economica e nelle agende politiche nazionali.