19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Furlan: preferiamo la via del dialogo

Sciopero generale: la Cisl non ci sta

La decisione annunciata ieri dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dello sciopero di 8 ore previsto per il 5 dicembre, non ha suscitato solo l'ironia dei vertici del Pd, ma anche il dissenso del segretario della Cisl. Annamaria Furlan parla di «passo indietro» della Cgil con la decisione autonoma di manifestare: «Noi pensiamo al dialogo, la Cgil allo sciopero».

ROMA - Ieri il leader della Cgil, Susanna Camusso, annunciava la decisione di indire uno sciopero generale di 8 ore il prossimo 5 dicembre. La scelta del sindacato non è stata accolta positivamente da parte dei vertici del Partito democratico, che hanno ironizzato sulla coincidenza dello sciopero con il weekend lungo dell'Immacolata. A criticare la decisione della Camusso, però, è anche il sindacato della Cisl. Sebbene la numero uno di Cgil ieri avesse rivolto un accorato invito a Cisl e Uil ad unirsi alla manifestazione di protesta contro la legge di stabilità e il Jobs act. 

IL PASSO INDIETRO DELLA CGIL «Scoprire che un'organizzazione decide da sola lo sciopero è un passo indietro rispetto al dialogo tra le organizzazioni sindacali». Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, stronca la scelta della Cgil di proclamare lo sciopero generale il 5 dicembre. A margine del consiglio generale della Fim, Annamaria Furlan ha parlato di passo indietro con la scelta della Cgil. «Quando si vogliono fare le cose unitariamente - ha detto il segretario generale Cisl - gli appelli non si lanciano perché gli altri aderiscano ma per costruire le scelte insieme come si stava facendo per il pubblico impiego».

NIENTE SCIOPERO: SERVE DIALOGO - La Cisl si dice fermamente convinta a non aderire allo sciopero generale proclamato dalla Cgil per il 5 dicembre contro la politica economica e del lavoro del governo. E a confermarlo è il segretario generale della Cisl in un'intervista a 'Mix24', la Radio del Sole24Ore. La Furlan, respingendo l'appello lanciato ieri a Cisl e Uil dalla leader della Cgil Susanna Camusso affinché aderiscano alla protesta, ha, infatti, affermato con fermezza: «La Cgil fa le sue scelte, farà il suo sciopero generale. Non è la prima volta che sciopera da sola, non mi sembra un modo per unire il mondo del lavoro». E continua, il segretario generale della Cisl: «La Cisl storicamente non ha mai aderito a scioperi indetti da altre organizzazioni. Ritengo che lo sciopero non sia lo strumento adatto per ottenere dei risultati. Ci vogliono altre cose. Camusso dal mio punto di vista non ha fatto la scelta giusta. Noi allo sciopero non pensiamo nemmeno».

L'INCONTRO CON MADIA - Ieri la Furlan commentava positivamente, in una nota, l'invito del ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia per un confronto con i sindacati. Il segretario generale della Cisl,​ affermava: «Registriamo positivamente la convocazione di un tavolo di trattativa a Palazzo Chigi sul pubblico impiego». E continuava, la Furlan, indicando che «anche se deve essere chiaro al Governo che la Cisl si aspetta l'apertura di un vero confronto sui contratti che possa affrontare il tema della giusta tutela dei salari, dopo sei anni di blocco e di perdita reale del potere d'acquisto per milioni di dipendenti pubblici. Ecco perché, dopo la grande manifestazione di sabato scorso, per noi l'oggetto del confronto con il Governo resta, oltre alla riforma della pubblica amministrazione, il rinnovo del contratto per tutti i dipendenti pubblici».​