12 ottobre 2024
Aggiornato 12:30
Calcio | Milan

Milan, stagione da buttare: si salvano in due, il resto è tristezza

Troppe ombre e poche luci in un Milan sconfitto anche sul campo della Roma in quello che a inizio stagione doveva essere uno scontro diretto in chiave Champions

La disperazione di Calhanoglu, ancora una volta il migliore dei suoi
La disperazione di Calhanoglu, ancora una volta il migliore dei suoi Foto: ANSA

DONNARUMMA - Zaniolo lo scuote dal torpore costringendolo ad una respinta difficoltosa su una bella legnata del giovane giallorosso. Peccato che sul corner conseguente il buon Gigio sia costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco dopo una zuccata di Dzeko. Tanto per ribadire che non è lui il responsabile dei mali del Milan, confeziona la parata del decennio su Pastore al 41’, mantenendo la partita in bilico. Incolpevole sul raddoppio romanista. Una delle rarissime gemme rossonere. 6,5

CONTI - Ridateci Andrea Conti, quello dell’Atalanta. Al 19’ commette un altro erroraccio inguardabile offrendo ai giallorossi una preziosa opportunità. Il cazziatone che gli rifila Pioli si sente fino in tribuna stampa. 4

MUSACCHIO - Sveglia Mateo, come si fa a perdere un pallone in area come quello che al 43’ rischia di regalare un due contro zero ai giallorossi? Francamente inammissibile. 5

ROMAGNOLI - Al Milan servirebbe come il pane un leader riconosciuto. Alessio è il capitano, ma evidentemente ancora gli manca il carisma necessario per orchestrare la difesa senza correre rischi. 6

HERNANDEZ - Spinge come un ossesso sulla fascia mancina, ma questa non è una novità, lo fa con una prepotenza devastante per i difensori della Roma (vedi la discesa al 41’), e anche questa non è una novità. La chicca di giornata è il suo secondo gol in serie A che restituisce al Milan il pareggio a inizio ripresa. In chiusura di partita perde un paio di palloni per eccesso di leggerezza, ma lo scoramento a quel punto ha già contagiato l’intera squadra. 6,5

PAQUETA’ - Mette a segno un bel gol ma da posizione di fuorigioco. Peccato perchè la trama dei rossoneri avrebbe meritato miglior fortuna. Per il resto tanto, troppo fumoso. Per dirla alla Shakespeare: tanto rumore per nulla. 5

BIGLIA - Schermato ogni volta da Dzeko, Zaniolo o Pastore, il centrale del Milan fatica ad essere raggiunto dai suoi compagni e di conseguenza la velocità di manovra del Milan in uscita ne risente. Svolge discretamente il compito di sradicapalloni dai piedi degli avversari, il problema è che poi ne perde di sanguinosi anche lui. Per non parlare di quando prova a lanciare lungo…Urge un lunghissimo riposo in panchina. 4,5

KESSIÈ - Pesca Paquetà solo davanti al portiere giallorosso con un bel filtrante partito forse con un attimo di ritardo. E infatti il brasiliano viene fermato in fuorigioco. In difesa fa e disfa al 19’, prima recupera un pallone pericoloso in mezzo all’area, poi lo riperde regalando alla Roma una palla gol del tutto gratuita. I suoi strappi a metà campo però sono quelli che fanno più male al centrocampo della Roma, da uno di questi nasce un’altra grande occasione per il Milan che Leao e Paquetà non sfruttano a dovere. Gravissima la leggerezza con cui «marca» Dzeko in occasione del primo gol giallorosso. Nella ripresa si eclissa, perdendo anche qualche pallone sul quale l’ivoriano farebbe bene a riflettere. 4

SUSO - Quando si dice che i suoi movimenti sono diventati troppo prevedibili è verissimo, eppure lo spagnolo quando parte palla al piede riesce sempre a concludere a rete. Il problema è che se lo fa come al 34’, con un tiro fiacco e centrale, tutto diventa inutile. 4

LEAO - Sfiora il gol con un sinistro al 12’, frutto anche di un pizzico di egoismo visto che sulla sinistra si era liberato tutto solo Theo Hernandez. Alla mezz’ora paga per la ragione opposta: servito in area da Kessiè, anzichè concludere di sinistro, crossa rasoterra al centro lasciando ai difensori della Roma la possibilità di rientrare. Come ormai sua sgradevole consuetudine, nella ripresa evapora. 5,5

CALHANOGLU - Il grande atteso dopo la superba prestazione contro il Lecce. Hakan si propone con continuità e tenta anche la conclusione dal limite a metà del primo tempo costringendo alla parata a terra Lopez. Sfiora il secondo pareggio per due volte negli ultimi minuti del match, prima con un destro che sfila ad un soffio dal palo alla sinistra di Lopez, poi con una punizione perfetta che scivola via con il portiere giallorosso battuto. Ancora una volta è il turco il migliore del Milan. 6,5

CALABRIA - Entra e piazza subito il cross al bacio per Theo Hernandez che pareggia il conto a inizio ripresa. Ma niente, non si fa in tempo a restare sorpresi per la lieta novella che subito Calabria confeziona la cappellata di giornata regalando il pallone del vantaggio alla Roma. 5

PIATEK - Buttato nella mischia al posto dell’impalpabile Paquetà si fa notare solo per un cross al tramonto della partita che rischia di diventare un assist perfetto per Calhanoglu. 5,5

BENNACER - Mossa della disperazione di Pioli, entra al posto di Pioli ma si fa contagiare dalla maledizione del regista, perdendo anche lui un paio di palloni in fase di impostazione. Almeno però con l’algerino la palla circola con maggiore velocità. 5,5

PIOLI - Sul banco degli imputati è chiamato mister Pioli. È vero che il Milan perde per un paio di amnesie ed errori individuali gravissimi, ma la gestione dei calci da fermo necessita un approfondimento: corner sprecati come se piovesse e occasioni da gol per gli avversari ogni calcio d’angolo contro. È ovvio che così non solo non si va in Champions League, non si va proprio da nessuna parte. Se a questo aggiungiamo l’encefalogramma piatto della squadra dopo il gol di Zaniolo, escludendo l’azione estemporanea di Calhanoglu al minuto 88’, ecco che il quadro di accuse nei confronti del tecnico assume contorni piuttosto nitidi. 5