19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Calcio | Milan

Il Milan si suicida, tradito da due dei suoi uomini migliori

I rossoneri dominano per 70 minuti, passano in vantaggio ma non chiudono. Dopo quelli di Piatek, è un errore grave di Donnarumma a condannare il Milan.

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DONNARUMMA - Non particolarmente impegnato per tutto il primo tempo, Gigio trova il tempo di farsi notare con un’uscita sconcertante fuori area alla fine del primo tempo che spalanca a Belotti la porta vuota. Per fortuna il Gallo sparacchia fuori. Ad inizio ripresa respinge goffamente un tiro pretenzioso di Aina, quindi liscia un’uscita bassa al 61’. Al 72’ completa la sua serata horror deviando in fondo al sacco un tiro tutt’altro che irresistibile di Belotti. Prova a mettere una pezza in occasione del raddoppio granata, ma senza fortuna. Perde per distacco il duello a distanza in chiave azzurra con Sirigu. Stralunato. 4

CALABRIA - La sfacciataggine di Hernandez sulla fascia mancina sembra poter rivitalizzare anche Calabria, decisamente più propositivo rispetto alle precedenti uscite. Non precisissimo ma comunque puntuale. 6

MUSACCHIO - Se la deve vedere con Belotti ma il primo cartellino giallo lo prende il centravanti granata per un fallo sul centrale argentino. Poi anche lui è vittima del blackout totale che colpisce i rossoneri nell’ultimo quarto d’ora della ripresa e il Gallo gliene fa due. 5

ROMAGNOLI - Chiamato al riscatto dopo la prestazione incerta nel derby, Romagnoli chiarisce subito perchè è il capitano rossonero: mette toppe ovunque ed è la consueta sicurezza. A inizio ripresa decide che è arrivato il momento di chiudere il match e parte da solo all’arrembaggio, serve un cioccolatino a Piatek che di piatto tira a lato. Nulla può quando tutto il resto della squadra perde le misure e crolla di fronte alle offensive granata. 6

HERNANDEZ - Rispetto al timido Rodriguez delle ultime settimane Theo è un’autentica furia sulla sinistra. Sempre presente nella metà campo offensiva, riscuote un’ovazione al 27’ quando in scivolata toglie palla a Zaza. Cala comprensibilmente nel finale. 6

KESSIÈ - Scarica una rasoiata al 20’ che sfiora il palo alla sinistra di Sirigu. Nel primo tempo vince sempre il suo personalissimo duello con Bremer senza mai però mettere a frutto la sua supremazia. Nella ripresa cala vistosamente anche lui. Al 93' sparacchia fuori dallo stadio un pallone solo da appoggiare in rete. 5

BENNACER - Aggredito ovunque dai calciatori del Toro, il giovane regista rossonero prova a disimpegnarsi con personalità. Gestisce il gioco sempre a testa alta, con rassicurante autorevolezza e con velocità di pensiero e di tocco, ma perde qualche pallone di troppo per eccessiva sufficienza. La verticalizzazione di 40 metri per Leao al 52’ è da applausi. Esce dopo l’uno-due del Toro. 6

CALHANOGLU - La punizione calciata al 9’ fa saltare in piedi i tifosi del Milan, ma la palla esce di poco alla destra della porta di Sirigu. Ci riprova dal limite con una botta secca, forte e centrale che Sirigu respinge. Prova a tessere il gioco e ci riesce per 70 minuti abbondandanti, poi evapora letteralmente. 5,5

SUSO - Inizio un po’ atipico di Suso, tocca tantissimi palloni senza mai tentare la giocata spettacolare. Distribuisce però il gioco con tempismo e grande precisione. È pur vero che da lui ci si aspetta sempre ben altro ed è per questo che alla fine il suo voto non può che essere insufficiente. 5

PIATEK - Tocca praticamente il primo pallone al 18’ dal dischetto. La trasformazione dal dischetto è impeccabile e Milan avanti. Al di là del gol è un Piatek molto più coinvolto. In chiusura di primo tempo, su azione di calcio d’angolo, svetta in area e colpisce di testa a pochi cm dal palo. Imbeccato da Suso ad inizio ripresa ha l’opportunità di servire a Leao un pallone da spingere solo in rete, ma l’assist del polacco è timido e impreciso. Subito dopo è Romagnoli ad offrirgli un pallone solo da spedire in fondo al sacco, ma il pistolero stavolta ha le polveri bagnate. Potrebbe sembrare ingeneroso, ma se il Milan esce sconfitto dall’Olimpico di Torino è perchè il suo bomber nelle due migliori occasioni della ripresa, quelle che avrebbero potuto sigillare il match, fa cilecca. E in pieno recupero colpisce di testa Sirigu a un metro dalla porta completamente spalancata. 5,5

LEAO - Il 4-3-3 con cui Giampaolo decide di schierare i suoi ragazzi ha si il pregio di riportare Suso nella sua zona di campo preferita ma allontana anche un po’ troppo Leao dall’area di rigore. Il primo pallone però che arriva al portoghese costringe De Silvestri ad atterrarlo causando il rigore con cui Piatek porta in vantaggio il Milan. Il secondo viene indirizzato dall’ex Lilla all’incrocio con una capocciata ma stavolta il portiere granata si supera. Ripresa molto più soft fino a quando non viene sostituito da Bonaventura. 6

BONAVENTURA - Entra Jack e il Milan ne prende due. Sarà un caso, ma forse no. 5

REBIC - s.v.

GIAMPAOLO - L’iniziale pressing alto e feroce del Toro mette in difficoltà il Milan che in uscita è sempre troppo lento. Basta poco però a Bennacer e compagni per prendere le misure ai granata e a quel punto è la pressione rossonera a creare parecchi grattacapi alla difesa di Mazzarri. La squadra di Giampaolo gioca una partita brillante per 70 minuti ma commette il gravissimo errore di non chiuderla. Il blackout con cui i rossoneri regalano il match al Torino è solo una naturale ed ineluttabile conseguenza. 5