3 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Calcio | Nazionale

Milan: Berlusconi ordina, Gattuso esegue

L’ennesima esternazione dell’ex presidente del Milan e la squalifica dello spagnolo Suso potrebbero portare Gattuso a soddisfare Berlusconi.

Berlusconi con gli ultimi due allenatori del Milan, Montella e Gattuso. Alle loro spalle Zambrotta e Totti
Berlusconi con gli ultimi due allenatori del Milan, Montella e Gattuso. Alle loro spalle Zambrotta e Totti Foto: ANSA

MILANO - Silenzio parla Silvio. La parodia di una famosa pubblicità degli anni ’90 sembra quanto mai attuale in riferimento a quanto continua accadere al Milan. L’ormai ex presidente Silvio Berlusconi parla, spesso straparla, e tutti si mettono sull’attenti per ossequiare l’imperatore di Arcore: «Sulle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, rileviamo quanto è corretto fare a livello sportivo e istituzionale - dice il Milan in una nota ufficiale apparsa sul sito del club -. Ovvero che quando parla il presidente storico, il presidente per definizione, non si giudica e non si commenta: si ascolta. Lo aveva anche dichiarato proprio lo stesso Rino Gattuso, al momento della sua presentazione nella conferenza stampa di insediamento a Milanello. Il tecnico rossonero aveva rilevato che parlare con Berlusconi è importante e soprattutto di averlo ascoltato volentieri».

Teorie discutibili
Stavolta però l’ex numero uno è andato oltre, con una serie di analisi tecnico-tattiche che definire quanto meno cervellotiche è solo un eufemismo. Paragonare Bonaventura a Kakà, pretendere per Suso una maglia da attaccante centrale, ruolo che lo spagnolo non è in grado di ricoprire e l’ha dimostrato ogni qual volta è stato impiegato in quel ruolo, continuare a insistere con il trequartista è ormai un esercizio dialettico tanto stucchevole quanto fastidioso. Oltre che anacronistico, visto che quasi tutte le versione del Milan messe in campo negli ultimi 15 anni berlusconiani facevano a meno del doppio attaccante invocato a gran voce dall'ex presidente.

Suso complice
Stavolta però, complice anche la squalifica di Suso (che fa il paio con quella del difensore Romagnoli), Rino Gattuso potrebbe davvero provare a mettere in pratica il diktat presidenziale, quello del 4-3-1-2, ma con uomini diversi. Innanzitutto Jack Bonaventura dovrebbe continuare a trovare posto in mediana, accanto a Kessiè e uno tra Biglia e Montolivo; il trequartista ufficiale dovrebbe essere il turco Calhanoglu, ultima fascinazione del nuovo tecnico rossonero; e per finire ci sarebbe da risolvere l’enigma delle due punte, vero rompicapo per il buon Gattuso.

Ballottaggio a tre
In pole position per una delle due maglie da titolare c’è il giovane virgulto del Vismara, Patrick Cutrone, apparso uno dei più in palla dell’anemico attacco rossonero. Accanto a lui è corsa a tre tra il confuso Kalinic, il tuttofare Borini e l’oggetto misterioso Andrè Silva. Il fixing a tre giorni dalla gara non vede un favorito, anzi, ad oggi appare difficilissimo individuare quello che potrebbe essere il prossimo partner di Cutrone. Per il bene del Milan e dei suoi sconfortati tifosi, sarà opportuno che Gattuso azzecchi la scelta, battere l’Atalanta non è solo un’opzione: è l’unica opzione possibile.