Monte ingaggi: la Juve in testa, subito dietro l’ambizioso Milan
Campioni d’Italia nettamente in testa con 164 milioni annui di monte ingaggi (esclusi i bonus). Dietro, a distanza considerevole, i rossoneri dalle rinnovate ambizioni (117), la Roma (91), l’Inter (82) e il Napoli (81). Per quanto riguarda il Milan, colpisce che il quinto stipendio più caro sia quello di Borini.

MILANO - Se la classifica finale del campionato di serie A alla fine rispettasse i risultati degli stipendi pagati ai calciatori, a maggio dovremmo ritrovarci con una classifica del genere: 1 Juventus; 2 Milan; 3 Roma; 4 Inter; 5 Napoli; 6 Lazio; 7 Torino e via dicendo.
Naturalmente sarà piuttosto difficile che il quadretto finale possa essere questo, ma intanto qualche indicazione di massima, il reportage della Gazzetta dello Sport sugli ingaggi della nuova serie A è in grado di offrirlo.
Milan secondo
Innanzitutto in cima al gruppo, e per evidente e probabilmente incolmabile distacco, c’è ancora la Juventus, che svetta dall’alto dei suoi 164 milioni di monte ingaggi. Subito dietro, a conferma della controtendenza di questa stagione, si staglia il profilo agguerrito ed ambizioso del nuovo Milan cinese, capace di rivoltare come un guanto la rosa approssimativa dell’anno scorso e raggiungere una cifra complessiva di 117 milioni di stipendi, grazie soprattutto ai super stipendi elargiti a capitan Bonucci (7,5) e a Gigione Donnarumma (6). Per la cronaca, i 3 milioni lordi che potrebbero essere risparmiati con la cessione di Sosa al Trabzonspor dovrebbero essere bilanciati dal prossimo aumento di stipendio di Suso al quale spetterà un congruo adeguamento dal milione attuale ai prossimi 3 milioni annui fino al 2022.
La stonatura Borini
A proposito di Milan, colpisce un dato che stona decisamente con la politica finora inappuntabile di Fassone e Mirabelli: il contratto da 2,5 milioni netti l’anno a Fabio Borini, nulla più che un panchinaro, al quinto posto degli stipendi più alti del Milan. Più di Kessiè (2,2), di Ricardo Rodriguez (2,1), di Bonaventura (2), di Conti (2), di Musacchio (2), di Andrè Silva (2), di Romagnoli (2), di Locatelli (0,8) e naturalmente più del baby Cutrone che chiude la lista con appena 180 milioni di ingaggio annuo (cifra che sarà ovviamente arrotondata in fretta per blindare il talento offensivo dei rossoneri).
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