19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Calciomercato

Milan: sirene turche per Paletta

Dopo aver accantonato le proposte di Torino, Genoa e Fiorentina, adesso Gabriel Paletta potrebbe invece prendere seriamente in considerazione quella del Fenerbahce ed imboccare quindi la strada per Istambul. Nei prossimi giorni sono attese novità importanti.

Il difensore del Milan Gabriel Paletta
Il difensore del Milan Gabriel Paletta Foto: ANSA

MILANO - Brutta la vita del separato in casa. Oddio, non troppo se comunque si percepiscono stipendi annuali dal milione di euro in su, ma comunque si tratta una condizione poco gratificante. È il caso di Gabriel Paletta, passato nel giro di pochi mesi da perno insostituibile della difesa rossonera a epurato di lusso. L’allenatore del Milan Vincenzo Montella ormai l’ha fatto capire in ogni modo possibile, non portandolo in Romania per l’andata dei preliminari di Europa League, escludendolo dagli allenamenti di rifinitura in vista del ritorno con il CSU Craiova e per finire lasciandolo fuori dalla lista dei convocati per il match di stasera a San Siro.

No all’Italia
Paletta però resiste, malgrado una pioggia di offerte che continua ad arrivare sul tavolo del suo procuratore e su quello del direttore dell’area tecnica rossonera Massimiliano Mirabelli. C’è la Fiorentina che farebbe carte false per averlo, il Genoa, perfino l’Atalanta che ha tentato un abboccamento, il Toro di mister Mihajlovic, ma l’italo-argentino continua a nicchiare, probabilmente sperando in qualche offerta migliore che possa garantirgli una ribalta europea.

C’è il Fenerbahce
Ed eccola arrivata: secondo quanto riferito da Sky Sport, l’ex difensore della nazionale azzurra sarebbe entrato nel mirino del club turco del Fenerbahce. Nei prossimi giorni sono attesi approfondimenti e magari anche una brusca accelerazione della trattativa che metterebbe la parola fine all’esperienza di Paletta in rossonero. Che sia Turchia o Italia, comunque, l’uomo delle 5 espulsioni in una stagione è destinato a lasciare la comitiva rossonera. Questa è l’unica certezza su cui possiamo contare.