28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Calcio

Niang-Kessie: le due anime del vecchio e nuovo Milan

La prestazione dei due calciatori rossoneri contro il CSU Craiova è stata diametralmente opposta, segno della competitività ritrovata e di marchiani errori commessi in passato

Franck Kessie, prima stagione al Milan
Franck Kessie, prima stagione al Milan Foto: ANSA

MILANO - La vittoria in casa dei rumeni del CSU Craiova non è stata certo brillante per il nuovo Milan, ma è servita a blindare la qualificazione ai playoff di Europa League e per vedere all’opera una rosa profondamente rinnovata. Luci ed ombre dalla Romania, qualche calciatore ancora imballato (Andrè Silva e Montolivo su tutti), qualcun altro in gran spolvero (Musacchio e Cutrone), e poi la strana coppia Niang-Kessie, la perfetta linea di demarcazione fra il vecchio e il nuovo Milan.

Passato e futuro

Sì, perché mentre l’attaccante francese è apparso abulico, testardo ed inconcludente come al solito, il centrocampista ivoriano ha preso letteralmente in mano la squadra candidandosi al ruolo di autentico leader della formazione di Montella. Uno specchio evidentissimo per comprendere azioni del vecchio e del nuovo Milan; Niang è l’acquisto del Galliani ultima maniera: calciatori consigliati da procuratori ed amici vari, nessuno che li visionasse, contratti lunghissimi per elementi dalle dubbie qualità. La punta francese avrà corsa, fisico e tecnica, ma li sfrutta malissimo, senza aggiungerci testa, cuore, carattere ed umiltà; la cessione a titolo definitivo non è ancora arrivata e non appena verrà ratificata il Milan si sarà liberato di una ingombrante palla al piede. Diverso il discorso per Kessie: l’ex atalantino ha disputato una gara pressoché perfetta, sembrava un calciatore del Milan di lunga data: imponente fisicamente, bravo e determinato nella costruzione e nell’interdizione, oltre ad una guida del centrocampo da leader puro. Un acquisto indovinato e non casuale: visionato più e più volte da Massimiliano Mirabelli che ne ha minuziosamente indicato pregi e caratteristiche nel suo taccuino, strappato poi dalla bravura di Fassone a quella Roma che sembrava aver ormai in pugno l’ivoriano. Evidenti le differenze, Niang e Kessie incarnano alla perfezione il lavoro del Milan di ieri e di quello di oggi.