18 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Calciomercato Milan

Milan: Ses offre 50 milioni per il mercato, Berlusconi dice no

Clamorosa indiscrezione a poche ore dalla Supercoppa Italiana che il Milan disputerà contro la Juventus a Doha e soprattutto a pochi giorni dall’inizio del mercato: Sino-Europe Sports avrebbe messo sul piatto 50 milioni per il mercato purchè i giochi fossero fatti da Fassone e non da Galliani. Negativa la risposta di Berlusconi.

MILANO - La notizia che non ti aspetta arriva a scuotere l’ambiente Milan all’alba di un pigro mattino prenatalizio: mentre Adriano Galliani, amministratore delegato uscente del club di via Aldo Rossi, annuncia urbi et orbi che quello che sta per iniziare sarà un mercato difficile e soprattutto a budget zero per i colori rossoneri, ecco l’indiscrezione che ribalta la prospettiva. Secondo quanto trapela da ambienti vicini al consorzio cinese Sino-Europe Sports, prossimo ad acquistare l’Ac Milan, il frontman della cordata Li Yonghong avrebbe proposto a Fininvest di mettere 50 milioni per la campagna acquisti invernale a patto che fosse gestita dalla futura squadra mercato - quella composta da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli - e non da Adriano Galliani.

No, grazie

La risposta di Silvio Berlusconi, evidentemente preoccupato all’idea di fare un torto al suo fido braccio destro, è stata «No grazie, facciamo da soli». Con quali conseguenze è facilmente immaginabile: mercato paralizzato grazie all’incapacità conclamata da parte dell’attuale ad di cedere i pezzi in esubero e nuovo travaso di bile per i poveri tifosi rossoneri, ormai esasperati al pensiero di dover continuare a sopportare questo andazzo. Almeno fino a marzo, quando il closing dovrebbe spazzare via come un tornado tutti i rami secchi di stanza in via Aldo Rossi.

Galliani padrone

Da ambienti vicini al consorzio cinese Sino-Europe Sports, prossimo ad acquistare l’Ac Milan, non arrivano conferme esplicite a questa indiscrezione, ma viene clamorosamente capovolto il concetto di condivisione. Secondo una fonte anonima, Adriano Galliani «si sente ancora il padrone del Milan e pretende di decidere tutto sa solo». 

Un’ammissione che non stona affatto con quanto dichiarato dallo stesso amministratore delegato uscente del Milan negli ultimi giorni: «Sicuramente è difficile fare mercato e far collimare le idee. Per vendere devo trovare una squadra che vuole un giocatore del Milan, poi accordarmi col calciatore e l'agente. A questo punto devo chiedere il permesso ai nuovi compratori. Poi con la cifra che arriva devo comprarne un altro, trovare l'accordo con le varie parti e poi chiedere l’autorizzazione. Tutto troppo complicato in un ambiente in cui la rapidità è essenziale per chiudere le trattative».

Condivisione zero

Il problema del recente mercato estivo e della prossima campagna acquisti invernale del Milan è tutto lì: se Galliani, invece di decidere tutto da solo, si confrontasse con Fassone e Mirabelli, decidesse con loro strategie e modalità di azione e non pretendesse di andare avanti per la sua strada senza consultare nessuno, gli scenari cambierebbero in maniera radicale. Si lavorerebbe in armonia per il bene del club rossonero e dei tifosi, si ridurrebbero i tempi di intervento e non ci sarebbe bisogno di chiedere autorizzazioni postume che ovviamente non arrivano proprio perchè non c’è condivisione. Ma pretendere tutto questo dal Condor del mercato pare evidentemente troppo.