19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Calcio - Serie A

Montella, educato rimbrotto a Berlusconi: «Non si vince coi moduli»

Il tecnico rossonero risponde alle critiche sul modulo del presidente uscente del Milan: «Noi giochiamo già con due punte e mezzo». Alla vigilia della trasferta di Empoli tornano tra i convocato Bertolacci e Romagnoli, Lapadula prenderà il posto di Bacca al centro dell’attacco, Antonelli sostituirà De Sciglio.

MILANO - Era inevitabile che dopo l’uscita, discutibile sia nei modi che nei contenuti, di Silvio Berlusconi a poche ore dal derby pareggiato 2-2 («A Montella ho fatto i complimenti per il secondo posto, ma abbiamo alcune differenze di vedute sullo schema tattico: ho il convincimento che lo schema del Milan che ci ha portato per 30 anni ad essere stati la squadra più titolata del mondo, sia quello con un trequartista e due punte e quindi insisto con Montella che lo schema sia questo, ovvero non con due ali di ruolo») alla vigilia del nuovo impegno dei rossoneri a Empoli, l’allenatore del Milan tornasse sull’argomento.

Messaggio forte e chiaro

Cordiale ed ossequioso, come suo solito, Vincenzo Montella ha fatto arrivare forte e chiaro il suo messaggio al presidente uscente, con la speranza di doversi risparmiare nuove e stucchevoli polemiche sull’argomento: «Il presidente quelle cose le dice anche a me e, come dice Galliani, le parole del presidente si ascoltano e non si commentano. Credo però che non siano i moduli a far vincere i campionati o le partite, ma la qualità dei giocatori, la bravura dell'allenatore e la competenza della società. Comunque visto che l'allenatore e i calciatori non hanno ancora dimostrato di saper vincere, mentre il presidente e la società hanno vinto per trent'anni, da parte mia c'è massimo ascolto».

Due punte e mezzo

La realtà è che, numeri a parte, il Milan gioca già con due punte e mezzo, come vorrebbe Silvio Berlusconi, perchè come evidenzia lo stesso mister Montella «Suso è più trequartista mentre Niang è più attaccante». 

Piccole polemiche a parte, basterebbe far notare a Silvio Berlusconi la posizione in classifica del Milan con una squadra che alla vigilia non era degnata della minima considerazione e solo per questo rendere omaggio a vita all’artefice di questo piccolo miracolo, Vincenzo Montella.

Torna Bertolacci

Tornando alle questioni di campo, il tecnico rossonero ha confermato le sensazioni della vigilia ed il ritorno definitivo tra i convocati sia di Bertolacci che di Romagnoli: «Bertolacci è un giocatore importante, deve ritrovare il ritmo di gioco e riabituarsi a stare in ritiro con i compagni, lo ritroviamo volentieri. Romagnoli l'ho visto bene, si è allenatore con la squadra, è un giocatore pienamente recuperato, può giocare dal primo minuto. In più c’è Mati Fernandez, molto abile nell'uno contro uno e particolarmente utile a partita in corso. Ora sta bene, può disputare un minutaggio importante».

Lapadula e Pasalic titolari

Qualcuno ha intravisto in queste parole di Montella un indizio importante e cioè una maglia da titolare per il centrocampista cileno. Invece è molto più probabile che, in caso di turno di riposo per Juraj Kucka, il tecnico rossonero decida di fare spazio a Pasalic. Per quanto riguarda il resto della formazione, probabile Antonelli al posto di De Sciglio sulla fascia sinistra e Gianluca Lapadula al centro dell’attacco in sostituzione di Bacca infortunato, per un undici che dovrebbe essere questo:

Donnarumma tra i pali; Abate, Paletta, Romagnoli e Antonelli in difesa; Pasalic, Locatelli e Bonaventura a centrocampo; Suso, Lapadula e Niang in attacco.