27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Calcio - Serie A

Come arriva il Milan al big match con la Juve

Quello che una volta era l’incontro decisivo per le sorti dello scudetto oggi ha in palio solo il sesto posto. Ma le ambizioni delle due squadre erano tarate su ben altri traguardi. Ecco perché l’incontro di sabato allo Juventus Stadium può risultare decisivo: chi vince si rilancia, chi perde dice addio ai sogni di gloria.

MILANO - Ormai sembra diventata quasi una consuetudine: al ritorno dopo la sosta per le nazionali il tragitto per i rossoneri è ancora una volta lo stesso: Milanello-Torino andata e ritorno. Il 17 ottobre i ragazzi di Mihajlovic affrontarono i granata, stavolta invece, sabato 21 novembre, è in programma allo Juventus Stadium il big match della giornata numero 13 del campionato di serie A. 

Le analogie e le similitudini non finiscono qui. Anche in questo caso il Milan arriva al delicatissimo confronto dopo un incontro casalingo tutt’altro che esaltante: prima del Torino c’era stato il Napoli a saccheggiare San Siro e far sprofondare i rossoneri nel baratro della disperazione; sabato i Mihajlovic boys tornano al calcio giocato dopo l’infausto pareggio interno con l’Atalanta, disastroso non tanto per la classifica (l’imbattibilità continua da 5 giornate) quanto per la picconata all’autostima maturata dopo le precedenti tre vittorie consecutive.

Ok i punti, ma il gioco manca

È indubbio che il Milan visto contro i bergamaschi di Edy Reja rappresenti uno dei punti più bassi toccati dai rossoneri in stagione. E malgrado le rassicuranti parole dell’amministratore delegato Galliani, abile a rintuzzare gli attacchi dei giornalisti spostando l’attenzione su numeri ancora accettabili, l’umore e la fiducia a Milanello non sono ai massimi livelli.

Troppo evidente il divario della qualità del gioco proposto da Milan e Atalanta per non far scattare il campanello d’allarme in via Aldo Rossi. A maggior ragione perché i tre successi consecutivi, ottenuti dai rossoneri fino a quel punto (Sassuolo e Chievo in casa e Lazio fuori) sembravano poter rappresentare la svolta decisiva per spiccare il decisivo salto di qualità verso il campionato che conta davvero.

Juve-Milan, il derby delle deluse

Invece nulla, per il Milan è arrivato ancora una stop che, oltre a frenare le ambizioni del club, ha avuto anche lo spiacevole effetto di destabilizzare la tifoseria rossonera, ormai disorientata di fronte ai continui alti e bassi offerti dalla squadra di Mihajlovic.

Se Atene piange Sparta non ride. Ed in effetti non è che la Juventus stia messa tanto meglio. Anzi, a dirla tutta, se guardiamo la classifica, i bianconeri sono due punti sotto alla compagine milanista. Ad osservare il trend dei ragazzi di Allegri, però, verrebbe quasi da puntare tutto su di loro, visto che i campioni d’Italia arrivano da due vittorie consecutive. Ma è risaputo che le soste per le nazionali spesso hanno il potere di sparigliare le carte e rimescolare umori, equilibri e stati d’animo.

29 giocatori prestati alle nazionali

Una cosa appare certa: queste due squadre non sono state costruite per battagliare in ottica sesto posto ed è lecito pensare che, almeno per una delle due, la partita di sabato sera allo Juventus Stadium possa rappresentare un succulento trampolino di lancio verso le zone prestigiose della classifica. 

C’è solo da capire come arriveranno al big match le sue squadra, specialmente in considerazione del fatto che Allegri e Mihajlovic stanno preparando il delicatissimo confronto senza ben 29 giocatori (16 bianconeri e 13 rossoneri) impegnati con le rispettive nazionali.

Bacca part time

Sul fronte Milan sono due le preoccupazioni maggiori che tengono il tecnico rossonero in ansia: la prima riguarda Carlos Bacca, di ritorno giovedì dalla trasferta con la sua nazionale (insieme a Cristian Zapata) e quindi a disposizione di Mihajlovic solo venerdì, a 24 ore da Juventus-Milan; e le condizioni di Bertolacci, reduce dall’infortunio patito all’Olimpico con la Lazio.

Per quanto riguarda il bomber colombiano, è probabile che l’allenatore rossonero intraprenda la stessa strada seguita contro il Toro, quindi Luiz Adriano in campo dal primo minuto e Bacca pronto a subentrare dalla panchina. Con la speranza in casa Milan che la soluzione possa rivelarsi decisiva anche in questa circostanza (contro i granata l’ex Siviglia segnò dopo appena 7 minuti dal suo ingresso in campo.

Ancora dubbi su Bertolacci 

Diverso il discorso per l’ex mezzala del Genoa, ancora alle prese con i postumi del piccolo problema muscolare che l’ha tenuto fuori contro l’Atalanta. Le notizie provenienti dall’infermeria non inducono all’ottimismo. Al Milan non hanno alcuna intenzione di rischiare una ricaduta che avrebbe effetti nefasti sul recupero di Bertolacci, ecco perché il centrocampista sarà impiegato solo se al 100%. 

Mihajlovic è già alle prese con gli scongiuri del caso.